Sanità al collasso e Schifani pensa alle nomine dei direttori, on. Campo: “Vomitevole tornaconto”

Il legame tra politica e sanità è antico e se n’è occupata anche la Commissione regionale Antimafia.

“La sanità siciliana è al collasso, però oggi il problema di Schifani non è la salute dei cittadini ma le nomine da spartire come fossero fette di torta”, duro intervento dell’on. Stefania Campo che parla di “vomitevole tornaconto”.

“𝐌𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐢𝐫𝐫𝐢𝐬𝐨𝐥𝐭𝐢, 𝐯𝐞𝐫𝐠𝐨𝐠𝐧𝐨𝐬𝐞 𝐥𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐝’𝐚𝐭𝐭𝐞𝐬𝐚, 𝐜𝐚𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐫𝐨𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞, 𝐞 𝐢 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐃𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐬𝐢𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐟𝐚𝐧𝐧𝐨? 𝐒𝐢 𝐬𝐛𝐫𝐚𝐧𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐀𝐬𝐩!” denuncia il deputato regionale del M5S.

Una situazione grave quella rimarcata dalla parlamentare che evidenzia come, oltre a quelli che operano per acuire la sfiducia dei cittadini sulla Sanità pubblica e quelli che spingono per esternalizzare e privatizzare servizi, adesso si aggiungono anche i “coccodrilli” che pubblicamente dicono di volere i migliori professionisti a capo delle Aziende sanitarie provinciali ma in realtà vogliono solo fantocci da piazzare per il proprio tornaconto politico, elettorale e clientelare.

Ci sono ben diciotto poltrone di Direttore generale da occupare e già circolano i numeri della spartizione. Fratelli d’Italia ne pretende 7, Forza Italia 5 e poi tutti gli altri 2 ciascuno. E non è finita, subito dopo la lottizzazione dei direttori, si passerà alla battaglia interna per l’accaparramento dei dirigenti sanitari e amministrativi. Insomma, una guerra all’ultimo sangue.

Certo non è una novità quella denunciata dall’on. Campo, il legame tra politica e sanità è solido, antico, irrisolto. Qualche anno fa ad occuparsene fu anche la Commissione regionale Antimafia dell’A.R.S.

Un legame che dipende da tanti fattori, primo fra tutti la storica propensione della politica regionale (senza distinzione tra maggioranza ed opposizione) di interferire nella gestione della cosa pubblica: gli assetti amministrativi, le nomine apicali, gli indirizzi di spesa, gli interessi elettorali, solo per citarne alcuni.
Fiumi di parole, mesi di lavoro, audizioni che alla fine non hanno mai portato a nulla.

Ad onor di cronaca ricordiamo anche che nel 2009 ci fu anche un tentativo di sottrarre le nomine della sanità a un turn over dettato solo da pratiche clientelari e fedeltà elettorale. Messo nero su bianco in una
legge regionale, (presidente Raffaele Lombardo, assessore alla sanità Massimo Russo,) che definiva criteri, limiti e modalità per la selezione delle cariche apicali nelle aziende sanitare, ridimensionando, almeno nelle intenzioni l’invadenza della politica. Venne coinvolta perfino la “Bocconi” per individuare i manager. Ma la storia ci ha dimostrato che nulla ebbe seguito.

Adesso registriamo lo sfogo dell’on. Campo che parla di “Uno scempio compiuto da chi dovrebbe impiegare il proprio tempo per far funzionare la Sanità pubblica e invece ha un solo e unico obiettivo: 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐞𝐬𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐯𝐨𝐦𝐢𝐭𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚𝐜𝐨𝐧𝐭𝐨”.

Non è una novità dicevamo, ma è bene che qualcuno, comunque, ne parli….

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