La  Geopolitica riscrive la Storia, mentre si allontanano i valori di pace

( di Salvatore G.Blasco ) – Prima la guerra della Russia in Ucraina, ora l’attacco terroristico di Hamas (gruppo politico  e paramilitare palestinese ) a Israele.

A questo punto diciamo che gli ultimi conflitti ridisegnano le linee della geopolitica lungo le quali si snodano  gli affari delle imprese, quindi di tutta l’economia, non solo nell’ area Medio Orientale, ma nel mondo intero

Premesso che è ancora presto per trarre conclusioni affrettate.

 Però – mi permetto di osservare con grande preoccupazione  – che se la guerra durerà più a lungo di quel che sembra, – senza  escludere del tutto che il conflitto si allunghi all’Iran, grosso produttore di petrolio ma soprattutto possessore  di arma atomica – allora si aprirebbe uno scenario apocalittico che i mercati, per ora   non hanno nemmeno voluto prendere in considerazione.

La storia insegna che quel che accade in Medio Oriente risuona pesantemente in tutto il mondo.

Anche l’economista Stephen Roach ( della Yale Jackson School Affairs ) dice è troppo: due guerre calde  ( Israele e Ucraina ) più una guerra fredda  ( Usa –Cina ), in congiunzione con l’impatto di una stretta monetaria che sarà sicuramente  prolungata e, possono  essere sufficienti per far cadere il mondo in recessione nel 2024>.

     Il rischio recessione  globale – ricordo – che  sta aumentando e il colpo finale lo darebbe l’allargamento del, conflitto fra Israele e Hamas, che potrebbe scatenare un terribile shock economico globale.

    Ricordo che  Israele conta per lo 0,3% del Pil mondiale, ma la guerra in Medio Oriente ha un forte impatto sull’economia globale.

     Passiamo ora ai danni che la guerra crea alle coscienze umane – oltre che all’economia – creando danni permanenti alla salute.

     Il sangue, i bambini morti, le donne violentate, le città distrutte che ci vengono proposte  feriscono la nostra coscienza in modo indelebile.

     Dovremmo a questo punto porci in modo attivo con il pensiero e con il fare per costruire valori di pace.

     Ricordiamoci che la guerra compromette in maniera  drammatica la salute della popolazione anche a lungo tempo e dopo la fine del conflitto e altera altresì i sistemi sanitari spesso già precari ( come il nostro sistema sanitario già precario di per sé ) nei Paesi colpiti.

La guerra non lascia indifferenti nessuno. Non è un gioco. La guerra ha i suoi limiti e comporta dei morti. Ma ecco, oggi come ieri, la guerra si fa sempre con corpi reali. Per tutti, “avere dei nemici non è una sinecura”.  

     Finisco di scrivere – questa breve disamina -scritta per non dimenticare il tremendo orrore causato dalla carneficina, effettuata dai miliziani di Hamas, su 1400 poveri innocenti israeliani.

 E per farlo ricorro alle parole pronunciate da  un grande premio Nobel, che profetizza il futuro di questa travagliata e incerta umanità, come di seguito:

     Dopo Hiroshima e Nagasaki, nell’agosto del 1945, Albert Einstein affranto così disse: ” Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre. In ogni caso se lo avessi saputo, avrei fatto l’orologiaio”.

     A noi che non siamo dei premi Nobel non resta che riflettere, e ancora riflettere…..

                           Salvatore G. Blasco

Foto di copertina tratta dal web

Albert Einstein, Hamas, Medio Oriente, nobel, Pil Mondiale, Stephen Roach

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