Manifestazione regionale al CPR Pozzallo-Modica contro i Centri di rimpatrio veloce voluti dal Governo
L’iniziativa è stata promossa dalla Cgil Sicilia, in collaborazione con Arci, Asgi, Mediterranea, Emergency, Medu, Acli, Federconsumatori, Anpi e altre associazioni.
Diversi i temi caldi affrontati davanti all’ingresso del centro. Dal no ai Cpr al no alle politiche del governo Meloni sul tema immigrazione.
Durante il sit-in si è parlato anche della necessità di rispettare i diritti umani; rispettare il diritto di asilo e applicare la Costituzione italiana.
“La situazione è insostenibile e quanto vediamo in questo luogo è il segno e il senso di scelte politiche inumane – dice all’AGI il segretario regionale della Cgil, Alfio Mannino – di fatto sono rinchiuse le persone in un luogo da cui è impossibile interagire con la popolazione con le comunità”.
Alla manifestazione erano presenti anche i direttori di alcuni centri di accoglienza siciliani, nettamente contro la linea di governo. Infatti, si stanno svuotando i centri con il conseguente rischio di perdita di posti di lavoro. Infatti la normativa attualmente prevede lo stazionamento dei migranti nei centri di rimpatrio e non nel strutture di accoglienza sparse nel territorio.
Ad oggi la sezione Cpr, apertasi secondo la normativa del Decreto Cutro, risulta vuota anche per le sentenze del Tribunale di Catania che saranno oggetto di ricorso da parte dell’Avvocatura dello Stato.
Situazione assurda invece per i numerosi minori non accompagnati trattenuti all’hotspot del Porto di Pozzallo costretti a condividere spazi con adulti e subire atti di violenza.
Pierpaolo Galota