Nel cimitero di Modica è interdetto il riposo eterno, defunti e parenti dimenticati da 9 anni
Il Sindaco accusa la cooperativa Di Vittorio di non aver fornito l’elenco dei defunti. Il bene non può essere acquisito e poi ci voglio i soldi.
Una Commemorazione dei defunti a metà quella che si celebra da nove anni a Modica, visto che alcune aree della parte vecchia del cimitero permangono interdette alle visite dei parenti.
Parenti costretti a compiere una visita a distanza, a deporre sulle transenne un fiore, ad alzare gli occhi al cielo e ricordare così i propri cari, senza nemmeno poter poggiare una mano sulla fredda lapide.
Le barriere e la rete arancione delimitano l’accesso, il luogo è interdetto anche a Caronte, chi è entrato è entrato! L’unica possibilità è sostare di fronte alle barriere e ricordare il piano in cui il proprio caro si trova. Stando agli avvisi del Comune e della società che gestisce i servizi cimiteri lì nessuno può accedere, anche se qualcuno da lì è uscito per fare l’ultimo viaggio nella zona nuova del cimitero.
Loculi un tempo comprati con sacrificio, con dolore e oggi abbandonati a se stessi all’incuria e alle inflitrazioni d’acqua piovana.
Questa è la situazione in cui versa la parte vecchia del Cimitero di Modica, ma basta fare pochi metri e sembra di essere in un altro pianeta con costruzioni nuove all’avanguardia e ben tenute. Certo non si può dire lo stesso se visitando i primi tre lotti, di quello che oggi definiamo “cimitero nuovo”, realizzati nei primi anni 2000 dall’Amministrazione Comunale dove qualcosa inizia a scricchiolare. Infatti, basta volgere uno sguardo alle volte per comprendere che forse anche lì manca poco all’interdizione se non si interviene in tempo. Ma questo è un altro discorso.
Una storia che va avanti da 9 anni
Tornando alla questione dei loculi interdetti numerosi sono gli articoli realizzati dalla nostra redazione in merito alla situazione in cui versa la parte vecchia del Cimitero comunale.
La storia dell’inagibilità di alcuni loculi a colombari del cimitero va avanti da ben 9 anni. I parenti dei defunti in questione hanno interpellato più e più volte le varie Amminstrazioni al fine di trovare un rimedio. Andando con ordine negli ultimi nove anni le zone interdette alle visite sono andate ad aumentare, anziché diminuire. Nel tempo si è chiuso lentamente: un settore alla volta.
Il caso più eclatante riguarda i defunti dei colombai del “Circolo G. Di Vittorio”, una delle ultime costruzioni realizzate nel cimitero vecchio. Negli anni anche altri colombai, appartenenti a Confraternite o ad Associazioni, hanno visto la chiusura di alcuni piani.
I defunti dormono il riposo eterno, ma non ricevano visite personali da molto tempo. Qualcosa non va. Si tratta di una situazione incresciosa così come l’ha definita lo stesso Sindaco di Modica, Maria Monisteri, alle emittenti locali.
Il Comune è impotente
“La situazione – afferma il Sindaco Monisteri – del circolo di Vittorio è incresciosa perché il Comune è impotente, perché è una proprietà del circolo di Vittorio e quindi non possiamo intervenire se prima non si fa un acquisizione. Da anni c’è un interlocuzione ci sono stati dei tavoli tecnici abbiamo proposto dei progetti. Cioè quello che il comune può fare per mettere in salvaguardia questi colombai, ma ad oggi non abbiamo neanche il registro per poter risalire ai familiari. Abbiamo incontrato vari gruppi di familiari, anche con il loro avvocato, però non si è mosso nulla di concreto. Fino a quando noi non abbiamo acquisito questo bene non possiamo intervenire in nessuna maniera”.
Da queste parole si evince come la competenza e la manutenzione spetta a chi è proprietario dell’immobile. Oltre alla volontà dell’Amministrazione di trovare un rimedio. Visitando i vari viali del cimitero vecchio ci si accorge che tutti gli immobili che necessitano di manutenzione straordinaria non sono di proprietà del Comune. Forse il caso del Circolo di Vittorio è solo uno dei tanti e il più eclatante.
Si tratta di un problema non di poco conto, che non è facilmente affrontabile nell’immediato. I soggetti interessati non sono pochi, basti pensare che nei colombai del Circolo di Vittorio dovrebbero esserci circa 400 defunti tumulati.
Ai microfoni di Video Regione Antonio Drago, assessore ai lavori pubblici ha assicurato: “noi ci siamo già attivati per cercare di porre un rimedio a questa situazione ci sono delle interlocuzioni in corso. Si stanno valutando tutte le soluzioni necessarie. Ci sono più soggetti e le interlocuzioni sono comunque numerose e sono complesse. Si sta valutando il problema con la società di gestione del cimitero e il Comune sicuramente farà la sua parte”.
Manca l’elenco dei defunti
Stando alle dichiarazioni dell’amministrazione si è avviato un lungo processo di interlocuzioni al fine di sbloccare questa situazione. Certo viene da domandarsi i responsabili dell’immobile perché ancora non hanno fornito questi registri al Comune? Cosa stanno aspettando che vadano a registrarsi i defunti stessi, con lapide annessa come carta di identità?
Perché le confraternite o associazioni nel tempo non hanno provveduto alla manutenzione necessaria, dato che hanno intascato la quota dei loculi dai defunti tumulati? Perché si trascina da così tanto tempo questa situazione, che arreca dolore su dolore ai parenti? Qual è la reale situazione dei loculi, si tratta di cedimenti strutturali delle volte o c’è altro che i cittadini devono sapere?
La soluzione di Vito D’Antona
Potrebbero certamente sorgere tante altre domande. Alle dichiarazioni della Giunta Monisteri replica anche Sinistra Italiana, nella persona di Vito D’Antona il quale spera in una risoluzione tempestiva.
“Il Sindaco di Modica – spiega Vito D’Antona – con le dichiarazioni in merito alla problematica della inibizione a tanti cittadini di accedere ad alcune edicole funerarie al Cimitero, perché transennate a causa della precaria condizione di stabilità in cui versano, riferisce di tentativi, finora andati a vuoto, di risolvere la questione.”
Senza dubbio si tratta di una trattativa per nulla facile, anche perché tocca da vicino gli affetti familiari che il mistero della morte trascina in un vortice a cui bisogna dare risposte concrete.
“Nessuno – chiarisce Vito D’Antona – sottovaluta la complessità della problematica, causata dal fatto che le edicole appartengono a circoli privati e a confraternite, che avrebbero dovuto effettuare negli anni la necessaria manutenzione.
Tuttavia, riteniamo che oltre alla strada indicata di una acquisizione degli immobili, il cui obiettivo, come ammesso dal Sindaco, è di difficile realizzazione, dovuto alla difficoltà, nel caso di circoli non più attivi da anni, della individuazione esatta della platea dei proprietari, vadano verificate delle alternative. Ribadiamo la nostra proposta affinché l’Amministrazione Comunale istituisca un tavolo tecnico per verificare, tra le diverse ipotesi possibili, la fattibilità anche di quella, come disciplinata dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 285 del 10 settembre 1990, che consente ai Comuni, in caso di incuria dei privati, di intervenire al fine di eliminare il pericolo”.
Sicuramente la questione è molto delicata e spinosa, che non si potrà risolvere in poche ore o con qualche perizia tecnica. Bisognerà lavorare affinché chi riposa in questi loculi possa tornare ad avere serenità. Ed evitare la situazione altrettanto incresciosa di ridare nuova sepoltura a questi defunti, con l’acquisto di loculi nuovi e il relativo trasferimento, dopo che loro hanno già acquistato tanto tempo fa il loro sepolcro in cui vivere per l’eternità. Quindi ben venga la strada intrapresa dall’Amministrazione di trovare una soluzione, basta che si eviti la speculazione!
Pierpaolo Galota