Pericoloso latitante arrestato dalla polizia a S. Croce Camerina: era responsabile di omicidio e spaccio
Nell’ambito di una vasta operazione di controllo disposta dal Questore di Ragusa Trombadore, nei giorni scorsi le Forze di Polizia avevano fermato nei pressi di Piazza Vittorio Emanuele uno straniero che aveva tentato di sviare l’attività identificativa.
L’uomo aveva detto di essere rifugiato e di essere entrato in Italia da Lampedusa. Più volte invitato ad indicare il luogo di abitazione e di lavoro, l’uomo aveva detto di lavorare e vivere in campagna, senza specificare altro.
In virtù delle vaghe risposte fornite e dell’assenza di documenti è stata effettuata una rapida verifica alle banche dati delle forze di polizia, delle generalità fornite dall’uomo. Dopo il fotosegnalamento eseguito dalla Polizia Scientifica, è emerso che lo straniero, nel corso degli anni, nei svariati controlli cui era stato sottoposto, aveva fornito numerosi alias.
L’Ufficio Immigrazione della Questura, diretto dal Vice Questore della Polizia di Stato Dr. Filiberto Fracchiolla, chiamato ad accertare la posizione dello straniero, dalla certosina disamina di ciascuna di queste generalità fornite – ben sette diverse identità – ha scoperto come lo straniero avesse accumulato numerose condanne e denunce per attività di spaccio di sostanze stupefacenti quali hashish ed eroina nonché diversi provvedimenti di espulsione e trattenimento presso vari C.P.R. della penisola da cui era riuscito a fare perdere le proprie tracce.
Inoltre, è stata scoperta l’esistenza di un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello de L’Aquila datato 14 marzo 2022, relativo ad un cumulo di pena complessiva consistente in anni 11, mesi 4, giorni 26 di reclusione, euro 4.200,00 di multa ed interdizione perpetua dai pubblici, per intervenute condanne per omicidio preterintenzionale e spaccio di stupefacenti in concorso con altri.
Alla parte più consistente di tale ordine, che constava di oltre 9 anni, il tunisino si era già sottratto a far data dal 20 aprile 2019, come risulta da verbale di vane ricerche redatto a suo carico, e quindi ricercato anche in ambito Schengen ed internazionale come da inserimenti del competente Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento di P.S.
Dagli accertamenti è emerso che il prevenuto era stato tratto in arresto dalla Squadra Mobile di Ascoli Piceno per spaccio di stupefacenti commesso fra il capoluogo piceno e la città di Fermo nel gennaio 2015. Per tale motivo era stato sottoposto alla misura della custodia cautelare presso l’istituto penitenziario di Ascoli, ove circa un mese dopo, per futili motivi, aveva aggredito il compagno di cella, cagionandogli gravissime lesioni che poi lo portarono alla morte. La vittima, nel corso dell’esame autoptico risultò avere il cranio fracassato, sette costole rotte e la milza spappolata. Un omicidio che destò un clamoroso scalpore a livello nazionale, come dimostrano le cronache dell’epoca.
Oltre all’ordine di esecuzione, allo straniero è stato notificato un ulteriore provvedimento relativo ad un procedimento per lesioni personali inferte agli agenti di Polizia penitenziaria in data 25 novembre 2015 quando, in concorso con altro correo (per i fatti di droga accertati dalla Squadra Mobile di Ascoli) cercava, per vendetta, di sfregiare al volto, utilizzando una lametta che occultava in bocca, il Giudice per le indagini preliminari che doveva procedere all’interrogatorio di garanzia nei suoi confronti per l’omicidio di cui si era reso responsabile, non riuscendo nell’intento solo per il pronto intervento degli agenti di Polizia penitenziaria che lo scortavano, cui comunque cagionava lesioni.
Per tale aggressione l’uomo era stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita dai Carabinieri nel 2016.
L’odierno arrestato aveva fatto ingresso in Italia nel maggio 2011, l’anno successivo aveva fatto richiesta di asilo, non presentandosi mai alle convocazioni della competente Commissione per sostenere il colloquio, le misure cautelari a suo carico avevano cessato di avere efficacia e dopo la scarcerazione si era reso irreperibile, sino ad ieri, quando è incappato nei controlli di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Adesso si trova ristretto presso la casa Circondariale di Ragusa.
arresto latitante a s. croce, arresto omicida, cronaca, Questura Ragusa, s. croce camerina cronaca