Giorgio Abate il giovane artista modicano famoso per le sue praline al cioccolato
“Un talento in divenire” è così che lo ha definito la collega Concetta Bonini su Identità Golose. Era dicembre e aveva creato degli alberi di cioccolato con delle palline decorate che erano dei piccoli capolavori. Stiamo parlando del giovane cioccolatiere modicano Giorgio Abate che come, ci racconta nell’intervista, lo è diventato per caso.
“Dopo essermi diplomato all’Istituto Alberghiero, ho sempre lavorato nel mondo della ristorazione, in cucina- ci racconta Giorgio- ma non mi ero mai occupato in maniera particolare di dolci. Poi ho fatto un corso, per caso, con Giuseppe Amato, incoronato qualche anno fa come miglior pasticcere del mondo, e che allora era pastry chef nel ristorante di Heinz Beck La Pergola a Roma tre stelle michelin. Però il corso non era inerente al cioccolato. Poi pochi mesi dopo è scoppiato il Covid e mentre ero chiuso in casa, la mia fidanzata Martina (con la quale oggi collabora essendo una cake design) mi ha regalato un sacchetto di cioccolato di 400 grammi ed uno stampo e da lì mi sono messo a giocare, a fare delle prove, a sperimentare e non mi son più fermato”
E in realtà ha proprio ragione Giorgio a dire che non si è più fermato perché la caratteristica delle sue creazioni è proprio quello di essere originali ed innovative oltre che buone naturalmente.
Qual è stata la prima cosa che hai realizzato?
“Un rettangolino di cioccolato ripieno co yogurt greco e basilico. Poi da lì è stato un susseguirsi di creazioni. Poi Martina ha aperto un laboratorio a Chiaramonte ed io ho deciso di cominciare la mia produzione.”
Per il momento Giorgio lavora solo con le prenotazioni online ma chissà che presto non sarà possibile acquistare le sue creazioni anche di presenza ma non nella classica pasticceria. Perché Giorgio non ama tutto ciò che è convenzionale, per lui la parola d’ordine e sperimentare, innovare le cose tradizionali preferisce lasciarle agli altri.
Qual è il tuo pezzo forte?
“Ho iniziato con le praline e sto portando avanti questo progetto della pralineria anche perché qui non è molto diffusa e sono molto richieste soprattutto nel Nord Italia. Ho iniziato a collaborare con un’azienda che è un’eccellenza italiana nella tecnologia della lavorazione del cioccolato. Ho comprato da loro una macchina e ci siamo conosciuti ed è nato questo rapporto di collaborazione. Mi hanno subito fatto sentire parte del gruppo, mi hanno consegnato giacca e grembiule e mi hanno detto “Tu sei dei nostri”. Mi hanno dato l’opportunità di partecipare insieme al loro al SIGEP a Rimini davanti ad un pubblico internazionale dove ho avuto la possibilità di confrontarmi con il mondo”
Da cosa ti fai ispirare?
“A me piacciono i colori e mi faccio ispirare anche dalla lettura e dalla musica. Mi piace sperimentare, provare nuovi colori, nuove forme.”
Fra poco ci avviciniamo alla Pasqua e quando si parla di cioccolato si pensa subito all’UOVO ma anche in questo caso le tue sono particolari perché?
“Dall’anno scorso sto portando avanti l’idea di realizzare un uovo ispirato ad un quadro. L’anno scorso ho scelto il famoso bacio di KLIMT, quest’anno la Notte Stellata di Van Gogh. Sono delle uova limited edition perché l’obiettivo è quello di stupire, di non essere monotoni, di curare il dettaglio e il particolare. Ho in mente tante nuove forme da sperimentare non solo nelle uova e piano piano ci arriverò”
Qual è l’ordine più importante che hai ricevuto che ti ha fatto capire che eri sulla buona strada?
“Fortunatamente sono stati più di uno e questo certamente mi ha dato la spinta a continuare perché fin quando non ti metti in gioco non puoi renderti conto se stai percorrendo la strada giusta ma devo dire che ho ricevuto e fortunatamente continuo a ricevere tanti apprezzamenti che mi danno la spinta per andare avanti e continuare a sperimentare sempre. Questo è un settore molto bello che ti permette di essere creativo ma che pretende anche precisione. Se non sei focalizzato sulla tua creazione sbaglierai in continuazione. Anche perché io ho imparato solo sperimentando non ho mai avuto nessuno che mi diceva fai in questo modo, piuttosto che in quest’altro. Adesso, da circa sei mesi, quando vado a Milano sto incontrando gente molto più preparata di me che mi sta dando dei consigli preziosi che mi stanno aiutando a crescere.”
E invece la richiesta più strana?
“Non la potrò mai dimenticare. Mi è stato chiesto di inserire nell’Uovo di Pasqua una finestrella per evitare di romperlo per prendere la sorpresa”
Ed in effetti non è difficile capire questa richiesta perché le uova di Giorgio sono delle opere d’arte così belle che è peccato mangiarle
Da modicano doc però abbiamo scoperto che Giorgio non utilizza il cioccolato modicano. Perché?
“Non lo utilizzo per scelte mie personali, preferisco differenziarmi, c’è già chi lo fa”
Che rapporto hai con i tuoi colleghi modicani?
“Ci sono tanti amici ma devo dire che non ho mai lavorato in una pasticceria quindi un po’ sono fuori dal giro tradizionale. Anche perché io non sono un pasticcere.”
E come ti definiresti allora?
“Un autodidatta del cioccolato” Ma noi in realtà preferiamo definirlo un artista.
Qual è il prossimo obiettivo?
“Sicuramente l’e-commerce e poi magari aprire una boutique del cioccolato che è una cosa diversa ovviamente della pasticceria. Stiamo puntando su un progetto differente. Quest’anno in particolare ho puntato molto sulla selezione delle materie prime utilizzate. Sia la tipologia di cioccolato, made in Italy, la frutta secca, le paste aromatizzate che metto nelle praline che realizzo personalmente. Nelle praline utilizzo il pistacchio di Bronte, le nocciole delle langhe. Ho creato una gianduia personalizzata senza aggiunta di lattosio e senza glutine. Insomma, sto curando questo aspetto delle materie prime perché desidero realizzare una linea top”
Insomma, a 25 anni Giorgio ha le idee chiare, è determinato e soprattutto è giusto dirlo, sin dal primo momento si è auto finanziato. Questo gli fa onore e insieme alla sua creatività farà sì che, come si dice in questi casi, sentiremo ancora parlare di lui.
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