Basket: play in gold, la Virtus Ragusa debutta in casa con Salerno
Ragusa – Esordio casalingo nei play in gold del campionato di serie B Interregionale di basket, per la Virtus Ragusa che dopo un mese dall’ultima gara casalinga di regolar season, torna al “PalaPadua” per ospitare la Power Salerno nel match valido per la seconda giornata della seconda fase.
La formazione campana è reduce dal quarto posto assoluto nel gruppo G (Campania e Puglia) e dal successo casalingo sull’Orlandina (75-61). Come per ogni gara di questa fase a orologio, ci si gioca un pezzetto importante di post-season: ai playoff, infatti, si classificano le prime sei del raggruppamento da otto che include anche Ragusa.
“La chiave – spiega coach Recupido – è farsi trovare pronti, disputare una gara attenta e intensa. Loro hanno grandi potenzialità offensive, ma sanno essere aggressivi anche dietro e anticipare le linee di passaggio. Dovremo sfruttare i vantaggi che ci concede la loro difesa, essere bravi da un punto di vista mentale oltre che tecnico”.
Il tecnico della Virtus Ragusa critica la calendarizzazione delle gare che a suo modo di vedere, non tiene conto di diversi aspetti.
“Ogni vittoria o sconfitta vale doppio. Per noi è bello competere in questo genere di partite, anche se – avverte il coach – sono molto arrabbiato per la formula del campionato, e soprattutto per la calendarizzazione degli incontri, che secondo me non tiene conto della salute dei giocatori, delle persone che lavorano e delle società che investono. Non sarà facile qualificarsi ai playoff – spiega subito – perché le avversarie sono tostissime. A prescindere dal risultato, però, non è normale che al termine di ogni fase ci interrompano per dieci o quindici giorni. Siamo venuti a scoprire solo adesso che dalla fine dei Play-In all’inizio dei Play-Off ne trascorreranno diciotto, ma che poi, nei primi due turni di playoff, quando comincerà a fare caldo, si giocherà ogni due giorni. La storia si ripeterà nell’ultima parte del torneo, per chi dovesse disputare la finale di conference e, se sconfitta, quella di “riparazione”, col rischio di dover giocare sei gare ravvicinate e affrontare trasferte molto lunghe, in Campania o in Puglia, nel giro di pochissime ore. Le società investono tanto sulla crescita dei giocatori ma alla fine – sbotta Recupido – si finisce per penalizzare proprio loro, mettendone a repentaglio la salute. Un’altra cosa che personalmente non condivido è che, per la “finale di riparazione” che mette in palio la seconda promozione, si deciderà attraverso il sorteggio quale delle due squadre dovrà disputare la “bella” in casa, senza tener conto dei meriti acquisiti sul campo. Non mi pare una soluzione equa e rispettosa. Sarebbe meglio, allora, utilizzare la formula del “campo neutro”. Spero che questo sfogo non rimanga isolato e venga raccolto dai miei colleghi: la mia non vuole essere una battaglia identitaria, ma per il bene dell’intero movimento”.
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