Passalacqua Ragusa k0 a Schio, al “PalaRomare” interrotta la serie positiva
Famila Schio 76
Passalacqua Ragusa 60
Parziali: 22 – 20, 39 – 37, 57 – 48
Famila Schio: Juhasz 6, Bestagno 7, Sottana 0, Verona 18, Guirantes 14, Crippa 6, Parks 11, Keys 6, Penna 0, Reisingerova 8
Passalacqua Ragusa: Thomas 9, Spreafico 10, Di Fine 0, Milazzo 9, Jacubkova 4, Pastrello 3, Juskaite 7, Miccoli 2, Chidom 14, Nikolic 2
Schio – Si interrompe al “PalaRomare” di Schio la serie positiva di sei successi per la Passalacqua Ragusa che contro”orange” storiche rivali delle biancoverdi sono costrette a issare bandiera bianca.
E’ stata una partita equilibrata per trenta minuti con le sragusane che tengono la testa avanti in quasi tutto il secondo quarto ma non riescono mai a costruire un vantaggio significativo pur offrendo un’ottima pallacanestro: attenta in difesa e frizzante in attacco.
Praticamente perfetto l’approccio alla gara del Famila che apre con un 7-0 di Verona, Parks e Keys ma, soprattutto, risponde ai 5 punti di Ragusa con un altro 7-0 che vale il 14-5 al quinto ed il timeout obbligato di Lardo. Esce molto bene dal minuto di sospensione la squadra iblea che si riporta a due possessi di svantaggio con i punti di Spreafico, Thomas e Juskaite: 20-14. Poi nel finale il gioco da tre punti di Thomas e la tripla di Milazzo permettono il rientro completo fino al 22-20.
Ad inizio di seconda frazione Pastrello mette subito la freccia del sorpasso e la Passalacqua, con un ottimo gioco su entrambe le metà campo, tiene sempre la testa avanti. Schio segna appena 4 punti in 6 minuti ma riesce a non affondare trovando al massimo 5 punti di svantaggio: 26-31 di Milazzo e secondo timeout obbligato di Dikaioulakos in appena due minuti. Il coach greco mescola continuamente le carte e finalmente trova una quadra con il rientro di Verona che in un amen infila 8 punti ed impatta a quota 33. Miccoli e Chidom tornano a segnare ma un gioco da tre punti di un’ottima Bestagno e la tripla finale di Guirantes permettono al Famila di chiudere il primo tempo avanti 39-37.
È un botta e risposta continuo tra le due squadre che dura quasi per tutto il terzo quarto: Thomas e Chidom pareggiano per tre volte consecutive mentre Parks e Juhasz trovano finalmente dei canestri facili con l’ungherese che si sblocca in una serata per lei difficile. Quando Schio guadagna due possessi di vantaggio è subito Spreafico dall’arco a riportare a contatto le sue ma, nel finale di quarto, secondo capolavoro di Verona che prende il posto di Sottana (in panchina con 3 falli): due triple consecutive che, con i liberi di Reisingerova, valgono il 57-48. Poi le orange provano a combinare la frittata negli ultimi secondi con delle pessime scelte offensive ma la Passalacqua non punisce.
Crippa offre l’ennesimo clinic di una difesa perfetta e trasforma l’energia messa nella sua metà campo in carburante anche per l’attacco: così in tre minuti brucia la retina dall’arco per due volte facendo volare il Famila sul +13 che diventa 68-52 con la tripla seguente di Verona. Schio segna 15 degli ultimi 19 punti con i piedi dietro l’arco mentre solo Milazzo trova un paio di canestri per le siciliane. Juskaite, Chidom e Spreafico provano a mettere in discussione l’esito che sembra ormai scontato della gara ma Reisingerova prima, Parks e Juhasz poi chiudono la contesa sul definitivo 76-60.
“Diciamo che la storia di queste tre partite è quella che riusciamo a mettere Schio in difficoltà – commenta coach Lino Lardo – ma poi per vincere ci vorrebbe partita perfetta ed extra energia. Abbiamo giocato molto bene e costruito buoni tiri che purtroppo non sono entrati soprattutto nel primo tempo, e poi come al solito loro a forza di cambiare trovando le giocatrici giuste e avendo la possibilità di ruotarle tutte e 10, unita alla loro abitudine a giocare questo tipo di partite con grande fisicità, fa la differenza. Le ragazze hanno resistito, si sono impegnate, ma difendere con loro per 40 minuti a livello di energia e di intensità diventa molto duro. Sabato affronteremo Venezia, che è un‘altra big di questo campionato, in casa nostra, portandoci quanto di buono fatto oggi”.
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