Emergenza idrica: il commissario Cartabellotta ordina l’utilizzo dell’invaso di Ragoleto
Questa mattina il dott. Dario Cartabellotta, Commissario della Regione Siciliana delegato all’emergenza idrica in agricoltura e zootecnica, ha emanato un’ordinanza per l’ultimo delle acque dell’invaso di Ragoleto.
A darne comunicazione l’ufficio Comunicaizone della Prefettura di Ragusa, che in una nota spiegano che si tratta di un’ordinanza per l’irrigazione di soccorso delle aree servite dal Consorzio di Bonifica n.8 della Sicilia Orientale.
L’ordinanza stabilisce l’uso di 9.000 metri cubi al giorno di acqua, che sarà distribuita per tutto il mese di agosto. Nell’ordinanza inoltre si prevede di valutare l’utilizzo per il mese di settembre, previa verifica della necessità e disponibilità delle risorse.
Infine il provvedimento è stato altresì disposto che, al fine di garantire la disponibilità per gli altri usi assicurati dall’invaso Ragoleto sul fiume Dirillo, sarà attivato, a cura della Bioraffineria di Gela e di Siciliacque, il monitoraggio dello stato dell’ittiofauna, onde prevenire condizioni di crisi ed avviare, ove necessario, il trasferimento della stessa.
L’ordinanza per far fronte all’emergenza
Il provvedimento è stato emanato per far fronte all’emergenza idrica in atto che sta interessando tutta la regione. L’ordinanza è il frutto di un confronto scaturito durante una riunione tecnico-operativa in prefettura nella giornata del 31 luglio.
All’incontro hanno preso parte i vertici provinciali delle forze di Polizia, il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura dell’Assessorato Regionale Agricoltura nonché Commissario Delegato Emergenza Idrica, dott. Dario Caltabellotta, il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, dott. Leonardo Santoro, il Vice Direttore della Bioraffineria di Gela nonché referente della gestione della diga Ragoleto sul fiume Dirillo, Ing. Luca Pardo, il Capo Settore Irrigazione e Manutenzione del Consorzio di Bonifica n. 8 Ragusa, Ing. Donatella Licitra, consente di fronteggiare la grave crisi delle aziende agricole e zootecniche del territorio ragusano, dovuta alla carenza di risorsa idrica.