Notti bianche a Marina di Modica, belle tedesche e play boy fai da te

L’exploit della “Tavernetta Oasi” con la politica in…”cabina di regia”

( di Giuseppe Calabrese) – Se Marina di Modica avesse avuto un cartello turistico del tipo “Yachtafen von Modica” (la località balneare in tedesco, n.d.c.) avrebbe rispecchiato fedelmente la decisiva testa di ponte che a metà degli anni ’60 si aprì con la Germania Occidentale e l’Olanda e negli anni ’70-’80 con l’Austria.

Il decollo della località balneare fu soprattutto il risultato di una sorta di “joint venture” tra politica ed imprenditoria locale, che assunsero il ruolo di protagonisti assoluti di una sorta di  “laboratorio” capace di visione e, soprattutto, di saper precorrere i tempi. Al di là degli esiti finali, non sempre rispondenti alle aspettative ed agli annunci dell’epoca e degli anni successivi, questa stagione virtuosa portò alla nascita a Marina di Modica di locali di intrattenimento e di ristoro come la “Tavernetta Oasi” di Luigi Cavallo, su corso Mediterraneo, inaugurata nel ’65, della “Birreria dei Portici” di Petriglieri, in via Andrea Doria, dove a volte si esibivano anche dilettanti allo sbaraglio, e della pizzeria-bar “Westfalische” (che richiamava la Westfalia, uno dei land dell’allora Germania occidentale), situato all’incrocio tra corso Mediterraneo e via dei Garofani.

In buona sostanza una località “italo-tedesca” che lanciò anche un nuovo modello di edilizia turistica, i bungalow (piccoli alloggi originariamente realizzati in legno e poi in muratura con lo spazio ridotto all’essenziale, n.d.c.), tanto che il nucleo originario “deutsch” era rappresentato dal villaggio “Bungalow Park”, che successivamente fu denominato “Perla Azzurra”, passato poi negli anni ’70 nelle mani della famiglia Conti, ma gestito sin dall’esordio da personale tedesco  proveniente da Dusseldorf. L’arrivo a Marina di Modica del primo significativo nucleo di turisti dalla Germania Occidentale fu legato al promoter di una finanziaria tedesca, Var der Ven. Un fenomeno che ben presto si trasformò in un autentico successo con  l’arrivo a Marina di Modica di stangone tedesche ed il conseguente decollo della vita notturna con gli immancabili play boy locali all’opera.

Il consueto “trenino” che si formava in una delle tante serate a la “Tavernetta Oasi”

A raccogliere la sfida furono imprenditori locali, alcuni dei quali peraltro non erano del settore, come nel caso del titolare della “Tavernetta Oasi”, il commendatore Luigi Cavallo, commerciante grossista di arredamenti per supermercati, bar e ristoranti, che fu spinto ad investire dallo stesso sindaco del tempo Saverio Terranova. Si rivelò subito un grande successo tanto che fu necessario realizzare nel locale un livello rialzato su  consiglio dello stesso Terranova. In un’intervista su Gazzetta del Sud del 25 luglio 2009 l’ex sindaco ricordò: <Nell’estate del ’66, appena un anno dopo la sua inaugurazione, il locale conobbe un autentico boom con un incasso record di 28 milioni di lire. La presenza di belle ragazze tedesche – aggiunse – fece da catalizzatore al punto che venivano persino da Enna, Caltanissetta, Catania e Siracusa. Una comitiva di Noto era presente ogni sera>

I tavoli disposti lungo i due livelli della “Tavernetta Oasi” illuminati da una sorta di lanterne

Ci fu perfino chi fece da interprete tra i “latin lover” locali e le bellezze germaniche, come emerse da un trafiletto uscito su La Sicilia di Catania in occasione dell’avvio della stagione nell’estate del 1967. <E’ stato offerto – si poteva leggere sul quotidiano etneo – un signorile ricevimento, allietato anche dalla presenza di numerose belle figliole tedesche che hanno familiarizzato anche grazie al cameriere interprete Ignazio Russino>.  Il giornale del capoluogo etneo forniva inoltre una panoramica che permetteva di capire in pieno il cosiddetto “fenomeno Marina di Modica”: <Belle figliuole, musiche, danze, divertimenti vari, interessamento sempre più massiccio della pubblica amministrazione, inserimento intelligente dell’iniziativa privata. Ecco gli ingredienti dello sviluppo vorticoso di Marina di Modica>.

L’esibizione dell’orchestra di Perez Prado e Patty Pravo seduta tra le sorelle Lina e Maria Cavallo  

Il titolare della “Tavernetta Oasi” si dimostrò inoltre molto abile nei rapporti con gli impresari riuscendo a fare arrivare a Marina di Modica diversi big della musica leggera e dei generi più in voga, dimostrando un’inaspettata capacità di gestione anche sotto il profilo dell’intrattenimento. A cominciare dal “re del mambo” Perez Prado con l’orchestra al seguito, Nini Rosso con la sua immancabile tromba fino a Patty Pravo, la “ragazza del Piper” , spesso presente nei locali del litorale ibleo, fino al noto presentatore Mike Bongiorno e perfino al poeta Salvatore Quasimodo, che firmò il registro degli ospiti del locale. Tra i cantanti ospiti della “Tavernetta Oasi” ci fu anche Fiammetta, che proprio nel 1968 aveva vinto il “Disco per l’estate” con il brano “Prega per me” che vi proponiamo nell’inedito link a seguire.

Il supporto della politica, rappresentato dal coinvolgimento diretto del gruppo dirigente dell’epoca della Democrazia cristiana, fu determinante nel decollo di Marina di Modica e nel successo della “Tavernetta Oasi”. <Come amministrazione  – spiegò ancora l’ex primo cittadino Terranova nell’intervista uscita su Gazzetta del Sud del 25 luglio 2009 –, nell’arco di appena due anni, avevamo realizzato nel 1962 le strade di penetrazione di Marina, dando nei fatti il via nel 1963 alla costruzione delle prime villette, che consentirono con il boom edilizio di dare risposte concrete alla disoccupazione, offrendo lavoro a manovali, carpentieri, elettricisti, falegnami. Già nel 1964 nacque il primo bar-ristorante, seguito a ruota nel 1965 dalla “Tavernetta Oasi”>. Addirittura lo stesso mondo che gravitava attorno alla Dc si impegnò in prima persona nell’organizzazione delle serate.

Il noto presentatore Mike Bongiorno e Salvatore Quasimodo mentre firma il registro degli ospiti  

Fu costituito in particolare un club turistico, il “Mothuca Yacht”, del quale era presidente l’architetto Francesco Diana, meglio noto come “Ciccetto”. Un professionista vulcanico e, sotto certi aspetti, genialoide, che tenne a battesimo quello che all’epoca venne definito lo “zatterone sociale”, come simbolo concreto dell’amicizia tra la comunità locale e quella tedesca. Lo “zatterone”, che batteva sia la bandiera italiana che quella tedesca, fu benedetto in occasione di una cerimonia ufficiale dal cappellano del “Bungalow Park” don Giarratana. A fare da madrina una giovanissima turista tedesca di Dusseldorf, Monika Ackemberg, di appena 16 anni. Era l’inizio di una stagione molto interessante che assicurò risultati lusinghieri sia in termini di presenze turistiche che di spettacoli.

Alla cerimonia presero parte diverse figure che negli anni successivi ebbero un ruolo determinante nello sviluppo dell’intrattenimento a Marina di Modica. Dall’infaticabile comandante dei Vigili urbani Giovanni Modica Scala al preside Giovanni Iozzia, da Giacometto Arena al ragioniere Salvatore Cabibbo, da Gabriele Giunta al professore Mariano Pagano, da Teobaldo Cicciarella al professore Adamo fino alla dottoressa Ursula Reger, che si rivelò decisiva nel decollo turistico di Marina di Modica, frutto di un forte lavoro di gruppo e di una sinergia tra pubblico e privato che forse non ebbe uguali nella storia della nostra provincia dimostrando di saper sfruttare al meglio il momento favorevole, con la trasformazione di una distesa di sabbia poco abitata e coltivata in parte con filari di vite in una ridente località turistica conosciuta anche in Europa.

A raccontare quegli anni spensierati e la grande voglia di svago e divertimento fu la penna efficace quanto ironica ed autoironica di Francesco Antonio Belgiorno, per tutti Ciccio, figlio d’arte in quanto giornalista e scrittore come il padre Franco Libero, con una serie di articoli pubblicati su Il Giornale di Scicli. Uno, in particolare, fu ripubblicato post morte nel paginone Cultura del numero 6 del 14 giugno 2020. <”Bambolina, dimmi di chi sei”. E poi l’umida notte alla Tavernetta Oasi – ricordava Ciccio Belgiorno –. Dal commendatore Luigi Cavallo avevano fatto di nuovo il pieno. Erano arrivati da tutta la provincia. Tempo di mele era: i turgidi frutti del peccato erano le ragazze tedesche che ci facevano impazzire. Quella sera (chissà quante ce n’erano state uguali, lunari, stellate, profumate dall’umore di alghe che saliva dal mare. Peppe Maltese – raccontava ancora – si era messo a cantare al mio posto. Peppe era il cantante del Gruppo Settanta, un complesso “bitter” (anziché beat, il titolare usava un gergo tutto suo, n.d.c.) come il commendatore Cavallo diceva>.

Il giornalista e scrittore Ciccio Belgiorno visse fino in fondo le “notti bianche” di Marina di Modica

Quel servizio era un autentico affresco della frazione balneare. <Marina di Modica – scriveva ancora Ciccio Belgiorno – era allora un posto di divertimento dove si poteva vedere persino il mare. Sulla spiaggia accadevano le cose più strane del mondo. Sembrava, quel fazzolettino di sabbia, l’accampamento di un circo pittoresco di pappagalli, lenoni (termine arcaico per dire protettori, n.d.c.) pomicioni e romantici cavalieri in cerca di tardone (oggi scriverebbe “milf”, n.d.c.). Molti amici venivano da Modica per sentire le nostre canzoni, ci seguivano come fans…Suonavamo e contavamo, dormivano nei bungalow o nel furgone senza freni con cui ci eravamo spinti in tournèe a Rosolini, Vittoria, Comiso. Che vita fu quella. E che bevute, che mangiate, che litigate! Come i menestrelli di un’immensa strada sotto la via Lattea ne facemmo impazzire di figliole>.

Fino all’immancabile riferimento al titolare del locale, ricordando l’amico di tante avventure Peppe Maltese: <E lo rivedo sotto la luna d’argento, alla Tavernetta Oasi, col commendatore Cavallo che se la pigliava con la “sterzania” (lento gocciolamento, n.d.c.) che gli aveva rovinato il pavimento del suo famoso locale>. Ma ben presto la spinta propulsiva della “Tavernetta Oasi” cominciò ad esaurirsi. Già sul finire degli anni ’70 il locale conobbe un lento declino che si cercò di arginare con tentativi di rilancio, che non sortirono però gli effetti sperati, fino alla sua definitiva chiusura nel 1999. Un segno inequivocabile che si era definitivamente chiusa una stagione, che comunque continuerà a produrre i suoi frutti nel tempo con l’arrivo di turisti, non necessariamente tedeschi,   di altri Paesi europei.

Le basi erano state proprio a metà degli anni ’60, come risulta dagli archivi che non finiscono mai di stupirci. Dalle “carte di Belgiorno” è emerso un inedito carteggio tra Franco Libero presidente di un sodalizio dallo strano  titolo “Or.tu.co.sa” (acronimo probabile ma non certo di “Organizzazione turistica comunale servizi alberghieri”, n.d.c.) ed un imprenditore olandese, mister Johannes Kievit.

Nelle lettere tra i due spuntava nuovamente il nome dell’instancabile architetto Ciccetto Diana sulla possibilità di organizzare soggiorni a Marina di Modica di turisti olandesi e belgi con specifici pacchetti che prevedevano condizioni di favore sul costo dei pasti e dei servizi connessi agli alloggi, anche se da parte olandese si muovevano rilievi sui bungalow come modalità abitativa idonea, in quanto preferivano le villette. Il carteggio conteneva anche una proposta di contratto di affidamento in gestione allo stesso Kievit del bar-ristorante di proprietà di Rosario Fratantonio. Scattò perfino una campagna pubblicitaria su uno dei maggiori quotidiani olandesi, Het Parool (in italiano “parola d’ordine”, un titolo legato forse al prezzo pagato dal giornale nella resistenza all’occupazione nazista, n.d.a.) di Amsterdam, che inseriva a pieno titolo Marina di Modica tra le maggiori mete turistiche della Sicilia, tanto che il direttore del giornale J. van Delden raggiunse Modica il 15 febbraio 1965.

Nel trafiletto pubblicitario pubblicato sul noto quotidiano di Amsterdam (che ci ha gentilmente tradotto dall’olandese Jurjen Pieter Feiken, che ringraziamo di cuore, n.d.a.) si decantavano le bellezze del lembo sud-orientale della Sicilia e si fornivano in buona sostanza alcune indicazioni utili sul tipo di soggiorno a Marina di Modica: <Un’ampia spiaggia di sabbia dal dolce nome Marina di Modica, vicino ai piccoli villaggi di Sampieri e Pozzallo e alla cittadina di Modica, sulla costa meridionale della Sicilia. Una porzione regale di sole e l’infinito del blu del Mare Mediterraneo. Bungalow in pietra sia sulla spiaggia che sul mare, con cucina, frigo e doccia, acqua corrente calda e fredda, ventilatore, terrazzo coperto, con tutto il necessario per rendere piacevole un soggiorno di 14 giorni per te e la tua famiglia>.

Il trafiletto del quotidiano olandese Het Parool su Marina di Modica come meta turistica

Nelle lettere tra l’imprenditore olandese Kievit e Franco Libero Belgiorno entrava in scena un altro olandese che contribuì sicuramente a “scrivere” la storia di Marina di Modica, Ammerlaan, proprietario de “La Perla di Sicilia”, che tra la fine degli anni ’70 ed i primi anni ’80 si rese protagonista del fenomeno del “turismo maturese”, legato ai viaggi premio in Sicilia degli studenti austriaci diciottenni che avevano superato gli esami di maturità. Flussi gestiti in solitaria da “La Perla di Sicilia” nell’indifferenza da parte delle amministrazioni comunali dell’epoca. Quando arrivava il momento per i ragazzi di fare rientro in Austria un vecchio pulmino Wolkswagen faceva la spola per tutta la notte da Marina di Modica alla stazione ferroviaria di Pozzallo per trasferire in tempo tutti gli studenti austriaci ospiti del villaggio turistico che dovevano rientrare nel loro Paese.

Giuseppe Calabrese

La storia a chilometro zero va in vacanza

La nostra rubrica si prende una pausa. Contiamo di ritornare in ottobre, ma non sappiamo ancora se con le stesse periodicità e modalità. Lo scoprirete solo più avanti. Speriamo in questi mesi di avervi offerto un prodotto gradito, consapevoli che qualsiasi strumento di diffusione della storia si possa utilizzare aiuti a non disperdere la propria memoria ed a riscoprire le nostre radici. Se avete dei suggerimenti da proporre sulla rubrica (potete scrivere a redazione@ildomanibleo.com), saremo ben lieti di valutarli.

Buone vacanze a tutti voi.

(g.c.

In copertina il momento dell’inaugurazione della “Tavernetta Oasi” nell’estate del 1965

“Bungalow Park”, “Westfalische”, Birreria dei Portici, Famiglia Conti, Luigi Cavallo, Monika Ackemberg, Patty Pravo, Perla Azzurra, salvatore quasimodo, Saverio Terranova

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