Comiso, dimissioni dell’Assessore Arezzo, per l’opposizione: difficoltà della maggioranza
Ma la maggioranza parla di motivi strettamente personali
Le dimissioni dell’assessore al bilancio della Giunta Schembari, il dott. Arezzo, hanno provocato com’era prevedibile una serie di reazioni sia nell’opposizione che nella maggioranza.
Per il consigliere Gaetano Gaglio Gaetano Gaglio Capogruppo Lista Spiga al consiglio comunale “le dimissioni arrivano non del tutto inattese e certificano, se ce ne fosse bisogno, come le difficoltà nel controllo dei conti del Comune di Comiso abbiano da tempo superato i livelli di guardia. Nessuno– prosegue Gaglio- crede ovviamente ai motivi personali di cui parla il Sindaco Schembari nel comunicare alla città l’abbandono del suo assessore, che già aveva ereditato una situazione difficile ma che è letteralmente esplosa nell’ultimo periodo. I buchi di bilancio, l’ultimo consuntivo si è chiuso con un deficit di 5 milioni e mezzo, i debiti verso i fornitori dell’ente, oltre 20 milioni di euro di fatture scadute e non pagate dal 1 gennaio 2020 al 24 gennaio 2024, un Comune che paga solo una fattura ogni tre che ne riceve sono solo le ultime testimonianze di una crisi finanziaria cui la giunta non ha saputo e non sa dare alcuna risposta se non l’aumento di ogni tipo di tassa possibile per spremere i cittadini ed il ricorso agli esattori delle società private. E’ in questo quadro– conclude Gaglio- che Arezzo lascia, da persona seria, dopo aver portato in aula il consuntivo 2023, ma evitando di diventare il capro espiatorio di un disastro che all’orizzonte si intravede sempre più vicino”
Per il capogruppo del Pd Gigi Bellassai “Le dimissioni dell’assessore al Bilancio Giuseppe Arezzo sono un evidente sintomo della crisi economico-finanziaria del Comune che da ultimo abbiamo illustrato e denunciato. Perdendo l’assessore al bilancio Giuseppe Arezzo, proveniente dalla società civile, a cui ribadiamo la nostra stima personale e professionale la Giunta municipale si presenta sempre più come una sorta di monocolore sempre più spostato a destra nel quale come successo in passato le presenze non provenienti dalla politica/partitica sono usati per fini elettorali e poi dopo pochi mesi scaricati. Una situazione politica e amministrativa davvero difficile- conclude Bellassai- con la città in stato di abbandono e l’oggettiva incapacità di uscire da questa crisi economico-finanziaria, che ora con le dimissioni dell’assessore al Bilancio è destinata ad aggravarsi, riversando i sui gravi effetti sulla comunità”
Per il capogruppo di Coraggio Comiso al consiglio comunale, Salvo Liuzzo, “Le dimissioni dell’assessore Arezzo non sono sicuramente un fulmine a ciel sereno. Era prevedibile questa defezione. E, se devo dirla tutta, credo che l’assessore, al di là delle questioni professionali che non discuto, abbia avuto ragione nel fare un passo indietro. Alla fine della fiera-conclude Liuzzo-risulta chiara, più di ogni parere o documento contabile, la certificazione della gestione fallimentare dalla quale, evidentemente, qualcuno comincia a prendere le distanze. La love story politica con gli elettori volge al termine”.
Di contro le dichiarazioni congiunte del Presidente del Consiglio Manuela Pepi, dei consiglieri di maggioranza e degli assessori che “esprimono gratitudine all’assessore Giuseppe Arezzo per la professionalità dimostrata e per l’eccellente lavoro svolto, in più di un anno, con efficacia e puntualità. Con rammarico prendono atto delle ragioni esposte dall’assessore Arezzo, di natura esclusivamente privata: riuscire a conciliare impegni personali e professionali con un’azione amministrativa efficace e continua, diventa purtroppo sempre più difficile. Rimane il lavoro svolto, i rapporti umani, caratterizzati da grande correttezza, e l’eccellente capacità di mettere tutti, consiglieri e assessori, in condizione di capire al meglio una materia tecnica e complessa quale la finanza pubblica.
Poi rispetto alle polemiche dichiarano: “La lettura dell’imminente catastrofe finanziaria è una nota stonata, in una vicenda caratterizzata da un clima di lealtà e correttezza. Le dimissioni hanno una motivazione personale, l’unica a cui va dato rispetto e veridicità. A questa logica ottusa rispondiamo con l’unitarietà che è il nostro valore aggiunto, lo stesso che da anni i Comisani premiano e continueranno a premiare. Qualcuno se ne faccia una ragione”
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