Aeroporto, riflessione dell’ex sindaco Pippo Digiacomo: “Ordinate a Sac di operare su Comiso”

L’ex sindaco di Comiso Pippo Digiacomo interviene a pieno titolo sull’aeroporto della sua città.

Dico la mia sull’Aeroporto di Comiso, scrive oggi in un post, l’ex sindaco ed ex deputato regionale.
I piccoli aeroporti vanno sostenuti: dalla Sardegna alla Norvegia, da Trapani a Lampedusa: è così. Allo Stato e al territorio conviene farlo, soprattutto se questi si trovano in luoghi a vocazione turistica perché il sostegno viene ripagato dieci e più volte tanto per ricaduta di ricchezza aggiuntiva sui territori.

Trapani e Comiso sono due situazioni simili: e Trapani fa più debiti di Comiso ma la società di gestione di Birgi si lancia in programmi costosi senza molte remore perché l’eventuale passivo viene ripianato dalla Regione, azionista quasi unico.

Per Comiso la questione è diversa perché SAC non è la Regione Sicilia anche se il controllo “pubblico” e politico sulle sue scelte gestionali è totale. Quindi, il punto è essenzialmente politico: se qualcuno non “ordina” a SAC di operare su Comiso investimenti analoghi rispetto a Trapani, cioè soldi e contratti cospicui con compagnie aeree importanti (imprescindibili in un progetto di crescita serio: una rottura con Ryanair, oggi, metterebbe in gravi difficoltà buona parte di grandi aeroporti europei, compresi Catania, Bergamo e tantissimi altri) qualsiasi altro tentativo, svolto anche con buona volontà, risulta purtroppo labile e poco decisivo.


Quindi, se è vero che il presidente Schifani ha a cuore le sorti dell’Aeroporto di Comiso anche sul versante del trasporto passeggeri, ha nelle mani tutte le carte e l’autorevolezza per promuovere un serio rilancio dello stesso ordinando a SAC un cospicuo investimento, parallelamente a un’immediata ripresa dei rapporti con la prima compagnia aerea europea, senza il supporto della quale è velleitario sperare in un rilancio significativo della struttura.


Pertanto, a mio parere, forze politiche, imprenditoriali, comitati, opinione pubblica, dovrebbero unitariamente battere su questi punti essenziali: investimenti sulle rotte pari a Trapani e immediato ritorno di Ryanair.

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