Economia: il Governo deve scrutare più in là dei propri piedi e del proprio naso

 Che accadrà nel 2027? Verranno meno i finanziamenti europei e inizierà il rimborso della parte del Pnrr che non era a fondo perduto ( circa settanta miliardi ) ma a prestito.

La spesa è salita grazie al Pnrr, ma presto la spinta si esaurirà. La crescita ristagna malgrado una spesa pubblica che continua a salire.

di Salvatore G. BLASCO

Nonostante  i dati positivi registrati nel campo dell’occupazionel’economia italiana non cresce.

     Di contro gli interessi stanno per sfondare 100 miliardi di euro( nonostante in questi giorni Bce e Fed hanno ritoccato a ribasso i tassi di riferimento ), cioè più degli investimenti in istruzione.

     In sostanza senza spinta a crescere non si creano investimenti, e l’Italia senza investimenti non cresce.

Trattasi di un paradosso tipico italiano ? Si

Un esempio , “il piano industria 5.0 è dotato di 6 miliardi di euro per tecnologia e sostenibilità, non è stato ancora messo a terra perché   il negoziato  con Bruxelles nell’ambito della revisione del Pnrr è stato condotto  malissimo”. Nonostante il lavoro di Fitto, oggi Commissario europeo.

Ecco perché lamentarci oggi è un esercizio inutile e diciamo pure patetico.

     E il governo non ha ancora scritto il piano pluriennale richiesto dalla Ue. Un altro punto dolens.

     Preciso, inoltre, che al 30 giugno ci sono state erogate 51,4 miliardi di euro ebbene solo il 26% dei fondi assegnati è stato speso.

Così non si va lontano. Mi sembra distorsivo poi prendersela con l’Europa.

 Questo è un esempio che non depone bene.

     Gli investimenti nel nostro Paese zoppicano perchè la burocrazia è un male che ammorba ogni iniziativa da qualunque settore proviene.

     Eppure a questo settore è affidato il compito di fare camminare ( non ostacolare ) la macchina dello Stato.

     Un esempio illuminante, di come funziona la burocrazia, ce lo dà l’economista di fama internazionale Lorenzo Bini Smaghi ( già nel board della Bce ), il quale racconta di non essersi mai trovato  alle prese  con un guazzabuglio burocratico come quando è stato chiamato a presiedere  il Centro per l’arte  contemporanea  Pecci di Prato.

” Abbiamo gli stessi problemi di qualsiasi ente pubblico, piccolo o grande, quando si parla di investimenti, racconta: < Non lontano da qui, l’aeroporto di Firenze da trent’anni deve essere ristrutturato; ma ogni volta si erge un muro di veti incrociati tra Comuni limitrofi, Regione, Stato, autorità, ricorsi, pratiche interminabili dall’incerto iter>(  da Eugenio Occorsio sul Corriere della Sera).

     Penso che questa descrizione è esaustiva per capire la nostra burocrazia.

     Mi permetto di aggiungere, con tanto rammarico, che a oggi nessun governo di destra o di sinistra è riuscito a portare al termine una oculata RIFORMA per porre rimedio a questa “classe burocratica” che inceppa da secoli il divenire del Paese.

Per fortuna l’inflazione cala  per effetto dell’energia.

Inoltre  l’aumento dei  salari, che hanno iniziato una modesta ripresa, stanno guidando il recupero  del potere  d’acquisto delle famiglie.

     Ma questo trend dell’economia deve essere sostenuto dal governo da una minore flessione fiscale. E non dai soliti pannolini caldi.

     E finirla col massacro del ceto medio dai redditi lordi tra i 28 e i 50 mila euro.

     Tuttavia debbo anche dire che la percentuale di chi ha difficoltà a quadrare il bilancio della spesa resta elevata.

     In definitiva, il recupero del potere d’acquisto stenta, purtroppo, a tradursi in maggiori consumi e questo sta pesando, non poco, sui settori manifatturieri e industriali.

Occhio poi  al deficit  che oggi si cifra al 7,4% , che  deve scendere se vogliamo ridurre il nostro debito/Pil che a sua volta si cifra al 137,3.( secondo in Europa solo alla Grecia ).

     Il governo  in tal senso prevede di chiudere i conti del 2024 con un deficit ( cioè  debito in più ) pari al 4,3% del Pil. Speriamo che ci riesca.

     Detto questo andiamo a scrutare, quello che accadrà nei prossimi anni. Una cosa è certa, che i due schieramenti politi di destra e di sinistra, non  pensano fin da ora a  ciò che accadrà il prossimo 2027. Questa è per l l’appunto la miopia come accennavo nel titolo di questo contributo.

In primo, luogo vi sarà l’incremento del debito pubblico , che nel 2026 ( da stime degli esperti ) avrà superato la fatidica soglia dei 3000 miliardi di euro, con le conseguenze che gli interessi da pagare su detto debito schizzeranno dagli attuali 80 miliardi a oltre 100 miliardi. Questo cosa farà?Spezzerà gli equilibri  della legge di bilancio 2027.

     In secondo luogo, ricordo, che verranno meno i finanziamenti provenienti dal Pnrr, che cesseranno nel 2026.

     Ricordo che sono stati questi finanziamenti che hanno spinto gli investimenti, investimenti che hanno spinto in avanti il Pil, anche se di pochi punti. Quindi  il 2027 non avendo più questi grandi finanziamenti potrebbero creare un buco consistente di bilancio.

     Per quella data ci sarà anche l’attivazione del rimborso della parte del Pnrr che non era a fondo perduto ( circa settanta miliardi ) ma a prestito. Anche questa voce costituirà un aggravio dei bilanci annuali.

C’è di più, la conseguenza è che l’attuale maggioranza e il governo nel 2026 dovranno fare una tremenda legge di bilancio 2027 che non avrà più i finanziamenti del Pnrr.

Mi chiedo se l’attuale governo e relativa maggioranza abbiano pensato a quanto sopra  descritto, che però resta a futura memoria, anche e soprattutto per evitare che poi qualcuno possa dire: “ non ci avevo pensato”.

     Comunque fermandomi all’anno in corso, vado a chiudere questa analisi: Tenuto conto della tenuta dell’inflazione intorno al 2% e unitamente ai recuperi sul fronte delle retribuzioni,  il tutto potrebbe contribuire a ridare quello slancio ai consumi necessario a rivitalizzare le fragili prospettive di crescita.

                                                S.G.B

Bce, Eugenio Occorsio, Fed, Lorenzo Bini Smaghi, PNRR

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