Modica, cooperative sociali in affanno. Qualche spiraglio dall’Amministrazione, ma non basta

L’amministrazione comunale di Modica in questi giorni passa da un incontro sindacale ad un altro per cercare di affrontare alcune situazioni lasciate irrisolte che non possono più essere rimandate.

Tutto gira intorno alle difficoltà finanziare dell’ente che prova a mettere le pezze su alcuni strappi che però sono delle voragini impossibili da colmare. Dai dipendenti comunali in protesta alle cooperative sociali.

Intanto oggi il sit in che i dipendenti comunali dovevano tenere a Palazzo San Domenico è stato convertito in un’assemblea permanente che si terrà giorno 10 ottobre. È quanto stabilito al termine dell’incontro che si è tenuto ieri mattina con il sindaco Maria Monisteri e l’assessore al personale Saro Viola. In quella occasione il sindacato informerà i dipendenti delle proposte avanzate dall’amministrazione per venire incontro alle esigenze dei dipendenti e l’assemblea deciderà come comportarsi.

L’amministrazione si è rifiutata di sottoscrivere un protocollo d’intesa ma ha fatto sapere che sta facendo il possibile per trovare delle soluzioni per pagare gli arretrati e anche per venire incontro alla carenza di organico anche se sappiamo che tutto dipende dalla situazione finanziaria.

Per quanto riguarda le cooperative sociali così come promesso nell’incontro che si è tenuto il primo di ottobre con i sindacati e i responsabili, sono stati emessi i primi mandati.

In particolare all’Artemide verranno pagati circa 50 mila euro e circa 70 mila andranno alla Turi Apara.

Per quest’ultima le somme serviranno a coprire una parte degli stipendi arretrati delle operatrici del centro diurno, del trasporto disabili e dell’Ada (che vantano circa 22 mesi di arretrati) mentre restano fuori le Asacom. Una prima trance che però è solo una piccola goccia nell’oceano.

Ricordiamo infatti che la Cooperativa Turi Apara, dalla quale dipendono circa 40 lavoratori, deve ricevere complessivamente 900 mila euro dal Comune, mentre l’Artemide con 20 dipendenti, ne deve ricevere 500 mila. Questo per spiegare perché queste cifre non possono essere la soluzione al problema. Certo è un piccolo passo avanti, un segnale che si sta affrontando la situazione ma da qui alla risoluzione del problema c’è una bella differenza.

Vedremo cosa accadrà a dicembre. Il sindaco infatti spera di poter provare a sistemare le cose ma sembra una missione impossibile.  

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