Eni-Versalis Ragusa: l’ARS ha approvato un odg presentato a difesa dello stabilimento
Anche la Regione è stata investita della vertenza dei lavoratori che stanno vivendo settimane di grande incertezza per l’annunciata chiusura degli stabilimenti Eni-Versalis di Ragusa e Priolo.
L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato ieri, al termine della seduta che ha trattato le variazioni di bilancio, l’ordine del giorno presentato dal ragusano Nello Dipasquale quale primo firmatario e dal siracusano Tiziano Spada, deputati del Partito Democratico, e che impegna il Governo regionale ad attivarsi per evitare la chiusura degli stabilimenti Eni-Versalis di Ragusa e Priolo.
La decisione di Eni di dismettere il comparto della chimica di base, con conseguente impatto sui due stabilimenti del Sud-Est siciliano, rappresenta una grave minaccia per l’economia locale e l’occupazione. La chiusura di questi impianti avrebbe ripercussioni devastanti sul territorio, mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro e il relativo indotto.
“Con l’approvazione di questo odg – dichiarano i due parlamentari dem – l’Assemblea ha condiviso la volontà di tutelare un settore strategico per l’economia siciliana e italiana, e di garantire un futuro sostenibile per i lavoratori di Versalis.
Il documento impegna il Governo regionale ad attivarsi con la massima urgenza affinché sia evitata la prevista chiusura degli stabilimenti Versalis di Ragusa e Priolo con l’obiettivo di individuare un piano graduale e sostenibile per la riconversione industriale e per la tutela dei lavoratori che possa rappresentare concretamente un tassello importante per garantirne la riconversione ecologica.
Il Governo regionale si impegna anche ad avviare, con la massima urgenza, un confronto finalizzato a indicare nuovi percorsi strategici di innovazione sostenibile e di rilancio occupazionale degli impianti e che individui, nel combinato disposto di PNRR e FSC, le risorse pubbliche da affiancare all’iniziativa privata”.
“Il segnale che abbiamo voluto lanciare è forte e chiaro – concludono Dipasquale e Spada – non permetteremo che venga messo a rischio il futuro di un territorio intero”.
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