L’allerta meteo non ha fermato la protesta dei lavoratori Eni a Ragusa: vicinanza della politica

L’allerta meteo non ha fermato oggi a Ragusa la manifestazione di protesta contro la scelta di Eni di chiudere l’impianto Versalis di Ragusa a partire dal 31 dicembre.

I lavoratori ma anche sindacati, rappresentanti di associazioni e di categoria hanno aderito al corteo che si è mosso da Piazza Libertà a Ragusa per coinvolgere l’opinione pubblica nella vertenza che interesserà centinaia di famiglie tra diretto e indotto.

“La vertenza deve assumere una dimensione nazionale perchè la dismissione del sito di Ragusa
azzera la chimica di base utile al Paese, l’attuale gruppo dirigente di ENI non può tradire il sogno di
Mattei cioè coniugare alla crescita industriale anche la crescita sociale nei territori dove l’industria
di STATO ha scelto di insediarsi dopo la seconda guerra mondiale” dichiarano CGIL e Filctem CGIL.
Il Sindacato unitariamente ha già inoltrato una richiesta di incontro al Presidente della Regione e al governo centrale.

Anche la politica ha fatto sentire la propria presenza. “Siamo a fianco dei lavoratori di Versalis e di tutto l’indotto e ci batteremo con tutte le nostre forze per salvaguardare il futuro di tantissime famiglie che da anni vivono grazie alla presenza dello stabilimento”. Lo ha detto la deputata regionale del M5S, Stefania Campo, che questa mattina ha preso parte alla manifestazione indetta dai sindacati. “Oltre all’Ordine del giorno approvato giovedì scorso all’Ars – dice Campo – chiediamo che si possa convocare presto anche l’audizione congiunta della III e IV Commissione affinché tutti i deputati e i gruppi parlamentari possano prendere parte ad una discussione che doveva essere programmata per tempo, perché a parole tutti siamo per le energie pulite ma gli ultimi governi regionali, con la solita improvvisazione, non sono riusciti a garantire la riconversione e quindi la salvaguardia dei posti di lavoro.

Adesso si rischia una pressione sociale senza eguali pertanto chiediamo a Schifani di intervenire perché sia individuato un percorso alternativo alla dismissione degli impianti in un’ottica di riconversione ecologica con un piano graduale e sostenibile in grado di garantire i livelli occupazionali. “Schifani agisca rispondendo coerentemente alle richieste del Parlamento siciliano – conclude – avviando un’interlocuzione con Eni e individuando nelle risorse comunitarie quei fondi utili ad affiancare Eni nell’attuazione di nuovi percorsi strategici”.

“Anche se non posso esserci fisicamente per impegni improrogabili, voglio esprimere tutta la mia vicinanza ai lavoratori della Versalis che stanno manifestando per il loro diritto al lavoro”. Così l’onorevole Ignazio Abbate da Palermo: ” La mia vicinanza non è solo a parole. Insieme al collega Onoregole Carta abbiamo già chiesto nei giorni scorsi l’istituzione di un tavolo tecnico apposito con i rappresentanti sindacali e della ditta avente ad oggetto la riqualificazione degli stabilimenti di Ragusa e Priolo. Inoltre, insieme agli altri parlamentari iblei, abbiamo chiesto un’auduzione congiunta con la Commissione Ambiente e Territorio e con la Commissione Attività produttive per approfondire la tematica. I lavoratori devono sapere che il mondo politico si sta mobilitando in loro difesa”.

I parlamentari PD hanno scritto al Presidente Schifani: “Agisca seguendo le indicazioni dell’ARS”.
È questo il senso della lettera che i deputati del gruppo parlamentare PD ARS hanno inviato oggi al presidente della Regione.
“Con la scusa della decarbonizzazione – dichiara l’on. Nello Dipasquale, primo firmatario dell’odg citato – l’Eni prevede di fare risparmiare ai propri azionisti, complessivamente, 3 miliardi di euro, ma il danno all’economia del Sud-Est siciliano è incalcolabile se si tiene conto che con la chiusura di Versalis e della chimica di base nell’isola sono a rischio non solo i posti di lavoro impiegati negli stabilimenti, ma centinaia di quelli dell’importante indotto.

Per questo motivo l’Assemblea Regionale Siciliana ha sostenuto il nostro ordine del giorno con il quale si chiede al governatore di intervenire perché sia individuato un percorso alternativo alla dismissione degli impianti in un’ottica di riconversione ecologica con un piano graduale e sostenibile in grado di garantire i livelli occupazionali”.
“Schifani agisca rispondendo coerentemente alle richieste del Parlamento siciliano – conclude – avviando un’interlocuzione con Eni e individuando nelle risorse PNRR e FSC quei fondi utili ad affiancare Eni nell’attuazione di nuovi percorsi strategici”.

Sulla vicenda della paventata chiusura dello stabilimento Versalis di Ragusa oggi il sindaco Cassì ha ribadito: Ragusa ha dato tanto al gruppo Eni, in termini di sfruttamento delle risorse, di lavoratori e di conseguenze ambientali, non possiamo semplicemente accettare un benservito.
Ragusa non può sempre essere il territorio sacrificabile e ringrazio i sindaci dei Comuni Iblei che hanno aderito alla manifestazione odierna manifestando la propria vicinanza. Adesione alla vertenza e vicinanza ai lavoratori è stata espressa anche dal gruppo consiliare Cassì Sindaco.

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