Ragusa, le tariffe sullo svuotamento delle fosse biologiche, fanno litigare Calabrese e Iacono

Botta e risposta fra il segretario del Pd di Ragusa Peppe Calabrese e l’assessore Giovanni Iacono sulle ‘tariffe relative allo svuotamento delle fosse biologiche’ secondo Calabrese infatti queste tariffe sono aumentate. 

Per l’assessore Iacono “Calabrese non perde l’occasione di capovolgere la realtà addossandomi ‘panni’, pensieri, azioni, comportamenti ed atti che non ho mai avuto e compiuto”

Poi Iacono replica punto per punto alle accuse che gli sono state mosse:

1)L’espurgo delle fosse biologiche è, notoriamente e formalmente, un atto di competenza del settore V Ambiente del Comune e il sottoscritto non ha alcuna delega all’ambiente;

2) L’espurgo delle fosse biologiche è un ‘servizio a domanda individuale’ (Dm del 31/12/1983) e quindi non è un tributo e quindi non c’entra nulla la ‘pressione fiscale’ e quindi non c’entrano nulla le ‘tasse’ (che, peraltro, in questi anni di amministrazione Cassì i tributi sono costantemente diminuiti a differenza di tanti altri Comuni ‘costretti’ ad aumentarli); 

3) È impossibile che ci sia qualcuno che faccia politica in buona fede e non sappia la differenza tra ‘tariffe per servizi a domanda individuale’ e ‘tributi locali’. Ricordo che i servizi individuali, facoltativi, sono servizi di cui usufruiscono le singole persone e per legge non possono essere gratuiti per chi ne usufruisce e deve esserci un contributo alla spesa effettiva che può anche essere di totale copertura;

4) Le tariffe per il servizio individuale, relative all’espurgo fosse biologiche, dal 2013 al 2019 hanno avuto la stessa tariffazione. Tariffazione che è stata dimezzata in ogni fascia di reddito dalla Giunta Municipale Cassi 1, su proposta dell’ufficio Ambiente, per gli anni dal 2020 al 2024;

5) Dal 2025 su proposta del settore ambiente, la Giunta Municipale ha aumentato le tariffe che erano state dimezzate nel 2019. La nuova tabella è facilmente rilevabile nel corpo della delibera di Giunta 409 del 6.11.2024 che ‘per svuotamento’ prevede costo zero per Isee inferiore a 6.000 € e poi a scaglione di reddito da un minimo di 16,50 €  al massimo di 88 € mentre fino a quest’anno per il primo svuotamento si paga da 15 € al massimo di 80 € e per il secondo svuotamento si paga da un minimo di 8 € al massimo di 40 €;

6)  Calabrese, con lo scopo e nella logica di ‘calunnia, calunnia, qualcosa rimane’ mi ha voluto ‘inserire’ e scrive che il sottoscritto ‘sperava che tutto rimanesse nascosto’. Ma perché avrei dovuto tenere ‘nascosto’ qualcosa che non ho nemmeno compiuto? 

La realtà è che il sottoscritto non ha votato alcun atto perché non ero neanche presente nella seduta di Giunta che ha approvato gli aumenti proposti dall’Ambiente e quindi cosa avrei ‘voluto nascondere’? 

7)Potrei finire qui ma per curiosità ho letto la documentazione e per avere contezza ed entità di ciò che si vorrebbe ‘nascondere’, la spesa complessiva del servizio di espurgo per l’intero anno 2025 è prevista per 143.069,73 euro Iva compresa (la spesa è in difetto  non comprendendo spese del personale del Comune) a fronte di una entrata a carico dei fruitori, con queste nuove tariffe, di 15.372,50 Iva compresa. Tutta l’entità di ciò di cui si parla è quindi di poco più di 15.000 euro in un anno, con una copertura alle spese del servizio per il 10,74 %.  Il Comune mette 127.697 euro (89,26%) e chi usufruisce del servizio mette 15.372 euro (10,74%), ma quanti sono i potenziali fruitori che pagheranno complessivamentepoco più di 15.000 euro in un anno?  Circa 155 (fonte ufficio Ambiente). A questo punto quanto pagherebbe ogni fruitore? La statistica ci dice che la  media è di poco meno di 100 € di  costo annuale complessivo cadauno;

8)  Il costo per l’espurgo fino al 2023 è stato di 97.300 euro Iva compresa e la partecipazione alle spese dei fruitori del servizio con le tariffe ridotte è stata di 13.000 euro Iva compresa, con copertura del servizio del 13,36%. L’aumento delle tariffe comporterebbe quindi per il 2025 un aumento complessivo a carico dei cittadini di 2.372 euro (si voleva ‘nascondere’ questo?) a fronte di un aumento dei costi, in difetto, a carico del Comune di oltre 46.000 euro. Tutti questi numeri (fonte settore 5 Ambiente) sono facilmente reperibili in atti pubblici.

Pronta la replica del capogruppo del Partito Democratico al Consiglio comunale di Ragusa, Peppe Calabrese:

“L’assessore Iacono si diverta pure a fare il saputello sottolineando inutili differenze tra pressione fiscale e tariffe per servizi individuali, il dato di fatto rimane: il Comune di Ragusa ha deciso di aumentare la tariffa di un servizio del 120% per quei cittadini che vivono dove non c’è la rete fognaria e hanno la necessità, e non il capriccio, di far svuotare le fosse biologiche. Ciò si traduce in un costo maggiore per i cittadini che hanno bisogno di quel servizio e, dal loro punto di vista, il Comune ha deciso di mettergli le mani in tasca.

L’assessore Iacono pensa che al cittadino che deve far svuotare il pozzo nero una volta al mese e che passa dagli attuali 500 euro l’anno a oltre 1000 gliene possa fregare qualcosa se è una tassa, un tributo o una tariffa? 

La smetta Iacono di cercare giustificazioni e alibi, dovrebbe solo scusarsi, la scelta di aumentare una tariffa comunale è politica e lui dovrebbe poter intervenire. Non solo Iacono è politicamente responsabile di questo aumento spropositato perché nulla ha fatto per impedirlo, ma ha pure la faccia tosta di puntualizzare e replicare… Peccato che, differentemente dal sottoscritto che rappresenta un partito dal 23%, Iacono rappresenti solo se stesso e pochi altri.

Rendo noto, comunque, che il gruppo consiliare del PD ha presentato un ordine del giorno al Consiglio comunale per impegnare l’amministrazione a ripristinare il tariffario precedente”.

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