L’inferno del piccolo Evan, e quell’omertà che lo ha ucciso due volte
La prossima udienza ad ottobre e potrebbe vedere gli imputati a piede libero
( di Carmen Gerratana) – Nell’agosto del 2020 , esattamente un anno fa , a Rosolini , Letizia Spatola 24 enne mamma della vittima, Salvatore Blanco 28 enne compagno della Spatola , hanno compiuto il gesto più crudele e insano che si possa immaginare : togliere la vita ad un bambino di soli 21 mesi , in modo atroce, lento e purtroppo preannunciata.
Preannunciata dal padre biologico di Evan Lo Piccolo , Stefano , dalla zia Jessica e dalla nonna paterna Elisa.
La notizia attira immediatamente l’attenzione dell’opinione pubblica , sconvolgendo nel profondo l’animo di tutti noi.
A sollevare le domande più inquietanti sarà proprio la natura del delitto.
Fa male pensare che chi ti mette al mondo, riesce senza pietà a toglierti quella stessa vita che meritava di vivere, fa male pensare che una mamma diventa complice del compagno , e trascina nel suo inferno interiore, quel piccoletto , che l’unica colpa che potesse avere, era essere nato nella famiglia sbagliata.
17 agosto 2020 , Evan morirà all’ospedale di Modica dove era arrivato in arresto cardiaco e con il corpo coperto di lividi.
Secondo alcune ipotesi il bambino sarebbe stato ucciso di botte perchè piangeva. Ma non era la prima volta che il piccolo subiva maltrattamenti, a quanto pare: in tanti sapevano, in tanti tacevano.
Più volte nel luglio dell’anno scorso , il bambino era finito in ospedale a Noto .
Il papà del piccolo , non era stato ascoltato, aveva provato a salvarlo, e ancora oggi non si dà pace . ” FINCHE’ VIVRO’ LOTTERO’ PER TE” scriveva e urlava il giorno del funerale.
L’uomo viveva da tempo per lavoro a Genova , e proprio a Genova a fine luglio aveva già presentato un esposto alla Procura.
Nonostante le plurime segnalazioni alle assistenti sociali fatte dalla nonna paterna, chi di competenza non ha preso provvedimenti. La donna aveva riferito dei maltrattamenti ma nessuno le ha dato ascolto.
Nelle settimane precedenti all’omicidio, inoltre, i carabinieri avevano piazzato delle cimici nella casa in cui avvenivano i presunti maltrattamenti, ma non le hanno ascoltate in diretta. Soltanto quindici giorni dopo, quando il piccolo era già stato ucciso, gli inquirenti hanno sentito i lamenti tra rumori, botte, sospiri e respiri soffocati; da qui hanno intravisto lo spettro dell’abuso.
Evan poteva essere salvato ma lo Stato è rimasto a guardare. Perchè?
Il 24 Febbraio , verranno resi ufficiali gli esiti dell’esame autoptico , lasciando ancora più sgomento.
E’ stato ucciso, si leggeva nel comunicato , da un arresto cardiocircolatorio e respiratorio causato da una polmonite cronica da aspirazione Le continue fratture subite hanno infatti compromesso i meccanismi di difesa di Evan, e ciò ha determinato l’aspirazione del materiale gastrico nelle vie aree e nei polmoni. Aspirazione che si è rivelata fatale per la piccola vittima.
Dall’esame autoptico sarebbe emerso che la vittima aveva anche alcune costole rotte, una frattura allo sterno oltre ad altre lesioni pregresse. Un corpicino martoriato con i segni indelebili del martirio inflittogli da chi invece avrebbe dovuto coccolarlo, amarlo, proteggerlo.
La 24enne madre di Evan, Letizia Spatola, assisteva ai pestaggi inflitti a suo figlio. Non lo ha protetto, non ha impedito al compagno di picchiare e maltrattare la piccola vittima. Avrebbe addirittura chiesto ad un medico di falsificare il certificato medico per evitare che la terribile verità emergesse.
Il 26 marzo , dai media , si apprendeva che la procura fosse intenzionata a chiedere la periziapsichiatrica per Salvatore Blanco, e qualora gli fosse stata riconosciuta l’infermità , non avrebbescontato neppure un giorno in carcere.
Sempre lo stesso giorno, la madre , chiede per la seconda volta la revoca della custodia in carcere e la sostituzione con gli arresti domiciliari.
Con quale coraggio, ci si chiede?
Poi, qualche giorno fa, una bellissima giornata , dettata da quel pizzico di Giustizia , a cui spesso si fa fatica a
credere.
Sono stati rinviati a giudizio, il 29 Luglio dal Gup Di Siracusa, Letizia Spatola , e Salvatore Blanco. Entrambi accusati di omicidio volontario e maltrattamenti .
Gli imputati erano presenti in aula, Blanco detenuto al carcere di Castrovillari , mentre Spatola è agli arresti domiciliari.
Il 17 agosto prossimo scadrà la misura cautelare per i colpevoli e nelle prossime settimane il giudice dovrà esprimersi anche su questo.
Letizia e Salvatore, da Bonny e Clide, ad uno contro l’altro, e potrebbero affrontare il processo a piede libero.
I legali dei due hanno richiesto il rito abbreviato, rigettato però perché in seguito alla riforma dell’aprile del 2019 questa formula non può essere applicata a reati puniti con l’ergastolo.
Rigettata anche la richiesta di perizia psichiatrica. Entrambi dovranno tornare in aula davanti alla Corte d’Assise di Siracusa il prossimo 1 ottobre.
Che sia la volta buona per far rinascere il piccolo Evan , adesso accudito e protetto in un mondo dove nessuno potrà più toccarlo.
Carmen Gerratana