Pozzallo, cerimonia per i venti anni della Capitaneria di Porto, tra i protagonisti il sen. Mario Occhipinti
E’ stato pubblicato un opuscolo curato da Gianni Stornello
E l’ammiraglio Sicurezza disse: “Facciamola questa Capitaneria” è questo l’inizio della storia della Capitaneria di Porto di Pozzallo che ha compiuto 20 anni e che viene raccontata in una pubblicazione che esce proprio oggi e che celebra questo anniversario su iniziativa del Comune di Pozzallo curata da Gianni Stornello.
L’opuscolo è intitolato “2001-2021, come ci siamo arrivati” ed il sottotitolo è indicativo del lavoro che è stato fatto: “A vent’anni dalla sua istituzione, le testimonianze dei protagonisti di ieri e di oggi sulla Capitaneria di Porto di Pozzallo”. Ufficialmente il suo concepimento si fa risalire al 2001 ma in realtà avvenne nel 2000 nelle stanze dell’allora Ministero dei Trasporti e della Navigazione.
Stornello racconta che si trovava là perché ricopriva il ruolo di capo segreteria e segretario particolare del sottosegretario ai Trasporti e alla Navigazione Mario Occhipinti.
La scommessa la fecero una mattina dell’autunno del 2000 l’allora sottosegretario ai Trasporti e alla Navigazione con delega alla Navigazione marittima e al Corpo delle Capitanerie di Porto, senatore Mario Occhipinti, di Scicli, eletto in parlamento nel 1996 nel collegio uninominale che da Pozzallo arrivava fino a Militello in Val di Catania e sottosegretario dal dicembre 1999, e il comandante generale del Corpo delle Capitanerie, l’ammiraglio ispettore capo Eugenio Sicurezza.
Presenti il capitano di vascello Stefano Meconi, ufficiale superiore addetto nello staff del sottosegretario, oggi in forza alla Direzione marittima di Venezia. In cosa consisteva questa scommessa? Consisteva nel dotare un punto strategico posto al centro del Mediterraneo, rappresentato da Pozzallo, di quella presenza dello Stato massiccia nei numeri e autorevole nell’esercitare il proprio ruolo.
E questo perché i flussi migratori verso il sud Europa, che non avevano ancora assunto le proporzioni che da lì a qualche anno avrebbero raggiunto, si annunciavano in tutta la loro intensità. Il porto, gestito dall’autorità marittima, ribolliva, producendo volumi di traffico di gran lunga superiori alle potenzialità della struttura. I centri rivieraschi, con in testa il comune di Pozzallo, puntavano strategicamente sul turismo balneare che per forza di cose doveva essere accompagnato da una gestione della costa, intesa come demanio marittimo, efficiente, presente, calata nella realtà per operare al meglio al fianco degli imprenditori privati che guardavano ai cento chilometri di litorale della provincia di Ragusa come a un’opportunità da valorizzare e sulla quale investire.
La sicurezza in mare, il controllo ai fini ambientali e il rispetto della legalità erano altri aspetti che richiedevano che l’autorità marittima, da sempre presente a Pozzallo, fosse spinta al massimo livello. Questo massimo livello era costituito dalla Capitaneria di Porto.
Tutte le ragioni appena elencate erano bene in evidenza sul tavolo del sottosegretario Occhipinti che, già da parlamentare del Sudest, aveva posto al centro della sua attività di senatore. Ma il suo ruolo di uomo di governo faceva sì che fossero più pressanti le richieste di rappresentanti istituzionali (il sindaco di Pozzallo in prima linea), operatori portuali, armatori grandi e piccoli, imprenditori turistici, associazioni legate al mare.
Scorrendo l’importante testimonianza del senatore Occhipinti, leggerete che egli parla di “titubanze e perplessità” che furono vinte. Il personale in forza alle Capitanerie era scarso e a Pozzallo non c’erano locali pronti e in grado di ospitare donne, uomini e mezzi della nuova Capitaneria, ammesso che si fossero reperiti.
Lo scoglio dei locali fu superato grazie al Consorzio per l’Area di sviluppo industriale di Ragusa che mise a disposizione l’immobile costruito insieme al porto e dove si trova oggi la Capitaneria. Il personale fu reso disponibile da una razionalizzazione di quello esistente in considerazione di due elementi. In primo luogo l’avvio del procedimento per elevare il Circomare de La Maddalena a Capitaneria di Porto, provvedimento che vedeva il pieno sostegno del Governo, portato avanti dal sottosegretario Occhipinti per tutta una serie di ragioni legate a quell’area.
E poi i motivi che giustificavano, anzi che rendevano necessaria la Capitaneria di Porto a Pozzallo che sono quelli indicati prima. Ed è a questo punto che l’ammiraglio Sicurezza forse per sfinimento, ma sicuramente anche per convinzione, disse, rivolgendosi al comandante Meconi: “Va bene, se le ragioni sono queste, se abbiamo i locali, facciamola la Capitaneria di Pozzallo e facciamola procedere di pari passo con quella de La Maddalena”.
Eccola la scommessa che oggi, alla luce dei fatti di questi vent’anni, possiamo tradurre in lungimiranza.
Insomma una pubblicazione che vuole raccontare come nacque la Capitaneria dalla voce dei protagonisti di quei giorni: fra cui Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo allora ed oggi, Mario Occhipinti, che come dicevamo all’epoca era senatore e sottosegretario di Stato ai Trasporti e alla Navigazione, l’ammiraglio Eugenio Sicurezza, allora comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera, Gianfranco Motta, a quei tempi presidente del Consorzio per l’Area di Sviluppo industriale di Ragusa.
Importante anche ribadire l’importanza della Capitaneria per tutti i vent’anni trascorsi ma anche in prospettiva. Di qui gli interventi del prefetto di Ragusa Giuseppe Ranieri, del commissario del Libero Consorzio comunale di Ragusa, Salvatore Piazza, della presidente del Consiglio comunale di Pozzallo Quintilia Celestri, dell’attuale comandante della Direzione marittima di Catania contrammiraglio Giancarlo Russo, del comandante della Capitaneria di Porto di Pozzallo capitano di fregata Donato Zito, di Vanessa Guidi, presidente di Mediterranea Saving Humans, l’organizzazione non governativa che opera in missioni umanitarie sul Mediterraneo con la nave Jonio, Gianluca Manenti, presidente provinciale di Confcommercio.
La pubblicazione, in distribuzione nei prossimi giorni a cura del Comune di Pozzallo, può essere scaricata anche dal sito istituzionale del Comune.
Donato Zito, Gianni Stornello, Giuseppe Ranieri, Salvatore Piazza