“La comunitànità iblea assieme all’amministrazione comunale di Ragusa con in testa il sindaco, il vicesindaco, l’assessore Roccaro, il presidente del consiglio comunale di Ragusa, i consiglieri Calabrese, Migliore, e Firrincieli, i parlamentari Minardo, Ammatuna, Zago e Orazio Ragusa, sono stati ricevuti, assieme alle delegazioni di altre città più infuriate di noi, nella sala dell’assessorato alla sanità regionale giorno 08-01-2008 alle ore 9.00. Qui l’assessore alla sanità con fare cortese e gentile, prima ci ha fatto i complimenti per la nostra città e in particolare per i monumenti patrimonio dell’Umanità, poi ci ha comunicato l’amaro e cioè che non c’era niente da fare per le guardie mediche delle quali si era già deciso la chiusura. Successivamente la discussione si è animata perché abbiamo fatto presente sia noi come pure le altre città presenti le motivazioni per cui certi provvedimenti andavano rivisti, facendo osservare all’assessore La galla, in particolare il nostro sindaco e i deputati ragusani presenti, la possibilità di reperire le risorse per salvare le guardie mediche in altri capitoli che riguardano la sanità e in maniera particolare, citando i buchi e le voragini creati nell’ambito della sanità siciliana dalle troppe e pesanti convenzioni con le strutture private, che rappresentano la reale motivazione per cui i conti della regione Sicilia sono saltati. E così ci siamo lasciati, con la promessa e la disponibilità da parte dell’assessore Lagalla di proporre queste riflessioni ai manager e ai sindacati con i quali si sarebbe incontrato subito dopo. Ed è qui che è nata la magagna: tutti assieme: Assessore, Manager, e sindacati si sono ritrovati d’accordo nel salvare le 54 guardie mediche ordinarie e sopprimere quelle turistiche. In pratica hanno tutti insieme accontentato i “poveri” togliendo ad altri “poveri” piuttosto che andare a ricercare le risorse verso quello che realmente ha prodotto la voragine nei conti della sanità siciliana. Facile e strumentale ma anche diabolico, dire che in cambio della vita per il presidio di Ibla si chiuderanno i presidi turistici. Più difficile invece dire la verità e cioè che tutti assieme: Assessore, manager e sindacati si sono giocati a briscola le guardie mediche turistiche non andando ad intaccare minimamente le convenzioni con i privati.
Ma non sarà così facile perché, se mentre i cittadini di Ibla hanno manifestato educatamente e gentilmente facendo sentire ad assessorato e al manager la brezza della protesta proveniente da Ibla, questa volta sentiranno l’uragano che si solleverà dalle legittime aspirazioni e aspettative del popolo della provincia iblea”.
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