Modica, il sindaco ci ricade. D’Antona: concessi locali comunali ad una Associazione, ” a gratis”

E così siamo di nuovo qui a raccontarvi dell’ennesima decisione presa dal sindaco di Modica, Ignazio Abbate, in barba a qualsiasi tipo di regolamento se non quello che da anni ha redatto lui stesso che ha come prima regola favorire ( ma sarà vero?) gli amici.

In un comunicato l’ex consigliere Vito D’Antona rende noto che con una recente deliberazione Abbate ha concesse gratuitamente ad una associazione di categoria, aderente a Confindustria, dei locali comunali per lo svolgimento della sua attività. “Ignorando, leggiamo nella nota, le richieste che negli anni sono state avanzate da altre associazioni per la concessione di spazi comunali.”

D’Antona spiega che ciò avviene in maniera “Difforme a quanto è previsto dalla legge, e del tutto discrezionale, senza un preventivo regolamento che stabilisca i beneficiari dell’uso gratuito di beni comunali, le finalità di interesse generale perseguito e non di una parte, la scelta dell’associazione da selezionare attraverso una procedura ad evidenza pubblica, garantendo a tutte le associazioni di partecipare”.

Insomma, sembrerebbe, che l’unico requisito richiesto sia quello di essere elettori del sindaco che diciamo non è certo una procedura (novità?) inventata da Abbate ma che per lui sta diventando, come dicevamo, una regola anzi un ‘modus operandi’.

Ed è propria questa, lo ricordiamo l’espressione utilizzata dal Tar di Catania, in quella sentenza di cui vi abbiamo parlato relativamente al rilascio da parte del Consiglio Comunale di un titolo edilizio in palese difformità dallo strumento urbanistico a quel momento vigente ma la cosa più grave che forse non è stata messa in risalto è che il primo cittadino abbia dato l’autorizzazione a costruire prima ancora che il consiglio si esprimesse, certo della fedeltà dei suoi e con il tacito assenso dell’ufficio tecnico che ha predisposto tutto, facendo leva sul fatto che si trattasse di un manufatto provvisorio ma ci chiediamo e, per fortuna, se l’è chiesto anche il giudice, com’è possibile che un manufatto edilizio possa essere realizzato solo “temporaneamente”?

Insomma, il sindaco si credeva furbo ma il peggior difetto di chi si crede furbo è pensare che gli altri siano stupidi, ma non è così per fortuna e il suo giochetto è stato smascherato e ha determinato un danno grave anche al privato cittadino che a suo dire voleva privilegiare e che adesso è costretto a smontare tutto.

Ma non solo, per i suoi detrattori, ha fatto commettere un atto illegittimo anche alla sua Giunta, che per onestà di cronaca non era al completo quando è stato votato l’atto essendo assenti gli assessori Lorefice e Monisteri e al Consiglio Comunale.

E adesso ci chiediamo perché debbano essere i cittadini a pagare e non il sindaco e i suoi alleati a dover sborsare di tasca loro i soldi per le spese processuali che sono state addebitate al Comune avendo perso la causa?

E’ da otto annidichiara il consigliere Cavallino, che il sindaco Abbate segue questa linea di condotta, crediamo sia arrivato il momento in cui debba dimettersi per il bene della città.”

Cavallino inoltre alla nostra domanda sull’esistenza di una Commissione Trasparenza ci fa notare come “proprio nel regolamento comunale manchi questa commissione” che ricordiamo dovrebbe servire a vigilare sulla regolarità degli atti amministrativi e per questo dovrebbe essere presieduta da un componente dell’opposizione.

Pura fantascienza a Modica, dove questa amministrazione ha il controllo di tutto, figurarsi se darebbe in mano all’opposizione uno strumento così importante, sarebbe la fine per il suo modus operandi.

Confindustria, ignazio abbate, Tato Cavallino

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