Liliana Segre, è modicana. Conferita la Cittadinanza onoraria ad una donna simbolo

Polemiche in consiglio per il modus operandi del Sindaco Abbate

Oggi, non si farà altro che parlare del risultato raggiunto ieri dal consiglio comunale di Modica, che, in una seduta straordinaria da remoto, ha approvato all’unanimità, con venti voti su venti consiglieri presenti, la delibera dell’amministrazione comunale che, conferisce di fatto, la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre.

Abbiamo già letto dichiarazioni di consiglieri, come Alessio Ruffino, che si dicono soddisfatti dell’obiettivo raggiunto e che esaltano “Modica come città che si conferma ancora una volta in prima linea contro ogni forma di razzismo”.

Tutto vero per carità, però pensiamo che, in generale non conta solo raggiungere il risultato ma, crediamo fortemente che, sia altrettanto importante il percorso che si è fatto per ottenere quel risultato.

La differenza sta tutta li. Possiamo vincere in maniera corretta o, possiamo farlo bleffando, a questo punto capirete che la differenza è sostanziale.

Ed è quello che è successo a Modica in questa occasione. E bene ha fatto ieri il consigliere Filippo Agosta a metterlo in evidenza, pur nel tentativo, degli altri consiglieri, di colpevolizzarlo per aver polemizzato anche in questa occasione.

Ma vedete, proprio perché si stava discutendo del conferimento della cittadinanza alla senatrice Liliana Segre, proprio nel rispetto di ciò che rappresenta e di ciò che ha vissuto, non si può tollerare quello che il consigliere Agosta ha definito “atto di ipocrisia” e spiace che il resto dell’opposizione abbia accettato in silenzio questa decisione.

Soprattutto il Pd, che nel suo consigliere Giovanni Spadaro, aveva visto il primo firmatario della mozione che poi è stato ‘costretto’ a ritirare perché nel frattempo la giunta comunale aveva deciso di presentare una proposta fotocopia che, prepotentemente, ha prevalso su quella presentata dall’opposizione e su questo il consigliere Agosta ha stigmatizzato anche il comportamento del Presidente del Consiglio, Carmela Minioto  che “ha portato all’attenzione del consiglio prime le cose dell’amministrazione e poi quelle del consiglio stesso”.

In tutto questo ad uscirne penalizzati sono  i veri promotori dell’iniziativa, ovvero le Mamme di Modica e le 11 associazioni culturali e a difesa del cittadino che avevano fortemente voluto questa iniziativa.

Fra l’altro la mozione era stata presentata già il 13 dicembre ma l’amministrazione non ne aveva tenuto conto perché farlo sarebbe stato ammettere di dover far passare un atto dell’opposizione cosa che ovviamente non sarebbe potuto mai accadere come, in effetti, non è mai successo in questi otto anni di amministrazione Abbate.

E così utilizzando il suo consueto ‘modus operandi’ il sindaco che fa? Decide di fare copiare la mozione, farla approvare dalla sua Giunta, e poi ‘dare mandato ‘al consiglio comunale.

Peccato che al sindaco sia sfuggito un passaggio fondamentale, ovvero che lui può promuovere o sostenere l’iniziativa ma, non può dare mandato al Consiglio comunale che è un organo deliberativo autonomo eletto dai cittadini e con la facoltà di deliberare nelle materie di sua competenza, senza alcun mandato dell’Amministrazione.

E tutto questo, ieri sera, lo ha messo in evidenza, solo un consigliere, mentre tutti gli altri hanno accettato in silenzio la scelta del sindaco che ha voluto, ancora una volta, essere l’unico protagonista di una storia che, a suo dire, è finita bene, perché lui guarda il risultato ma per noi, che guardiamo il percorso, non è andata così.

Ci dispiace contraddire il consigliere Marcello Medica del M5S, tra i promotori della mozione che scrive che “di fronte ad argomenti del genere non possono esserci divisioni o strumentalizzazioni in contrasto con lo spirito stesso dell’iniziativa”.

E’ vero, sarebbe stato bello, per una volta, dare una notizia, come meritava di essere data questa, ovvero con la condivisione di tutti, senza prevaricazioni o rivendicazioni, purtroppo perònon si può continuare a tacere dinanzi a similicomportamenti che sono proprio l’opposto di ciò che la Senatrice Liliana Segre rappresenta.

L’unica nota positiva di questa vicenda è la presenza a Modica di tante associazioniche lavorano senza alcun fine, se non quello del bene della città e dei suoi cittadini, speriamo che saranno loro ad accogliere la Senatrice e che Lei potrà conoscere attraverso la loro testimonianza, la vera Modica, quella che l’ha fortemente voluta come concittadina per “ricordare il valore della memoria storica contro la tentazione dell’oblio”.  

Alessio Ruffino, consiglio comunale modicacarmela minioto, Filippo Agosta, Giovanni Spadaro, ignazio abbate, Marcello Medica

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