Camere di Commercio, Confcommercio Sicilia a muso duro contro la Regione: “Perché si tace?”
Chissà perché non sono bastate le delibere di 9 consigli camerali rappresentativi delle vecchie Camere di Commercio siciliane a definire il nuovo sistema camerale composto da soli quattro enti, così come previsto dal ministro dello Sviluppo economico nel 2018. Oggi, dopo anni, quando mancava un solo accorpamento alla ridefinizione delle circoscrizioni delle Camere siciliane, tutto ritorna nel caos. A chi conviene?
Se lo chiede Confcommercio Sicilia, dopo alcune prese di posizione accadute in questi ultimi giorni a maggior ragione in seguito al pronunciamento del Tar di Palermo che, per la seconda volta, ha detto no, sospendendone gli effetti, al decreto del ministero
Anche i sindaci delle città capoluogo interessate dall’accorpamento – sottolineano ancora dall’organizzazione di categoria – hanno avuto la sensibilità di comprendere quanto sia sbagliato creare un’entità che abbracci cinque province, ingestibile sia per peculiarità territoriali che economiche, carenti di infrastrutture e collegamenti. Inoltre, viene da chiedersi la ragione per cui si dia spazio ad alcune sigle che, a conti fatti, rappresentano meno del 20% del tessuto imprenditoriale.
Inoltre, viene omesso di dire che tutte le Camere di commercio siciliane sono ufficialmente schierate sulla posizione della conferma dell’assetto originale delle stesse Camcom. Chissà perché, poi, la stessa minoranza di cui abbiamo detto, parla di interessi legati a determinati posti dopo che li ha occupati per quasi un decennio con lauti compensi.
È legittimo pretendere che chi ha la maggioranza in una società di capitali eserciti il potere nel rispetto delle minoranze? O forse qualcuno vorrebbe che fossero le minoranze a governare? Ecco, sono questi tutti gli interrogativi a cui occorrerebbe dare una risposta”.