Gli otto consiglieri della maggioranza indagati a Vittoria costituiscono una questione che porta con sé degli interrogativi importanti, primo fra tutti quello evidenziato dalla consigliera comunale di Italia Viva, Sara Siggia, la quale, pur allontanandosi da un atteggiamento giustizialista, si fa portavoce del bisogno di risposte da parte della cittadinanza.

“Attendiamo, naturalmente, che la Giustizia faccia il proprio corso– riflette Siggia- ma dal punto di vista politico, è evidente a tutti che ci sia più di qualcosa che stona”.

Una contraddizione dopo l’altra… un sindaco che si presenta come paladino della giustizia, scagliandosi contro i predecessori per le infiltrazioni mafiose che avevano portato allo scioglimento del Comune per mafia, che al tempo stesso prende le distanze da atteggiamenti da condannare, perpetrati da alcuni dei suoi sostenitori. E ancora… basti pensare al problema di fornitura dell’acqua, che costringe moltissimi cittadini a dover risolvere ‘da sé’,pagando di tasca propria le autobotti, eppure obbligati comunque acorrispondere la tassadi un’acqua, di fatto, inesistente.

“Vorremo capire – continua la consigliera comunale – qual è la ragione per cui il sindaco, che si è presentato come paladino della legalità, lasci passare il messaggio che c’è chi può permettersi di non pagare l’erario e, al tempo stesso, continuare ad amministrare la città. Ci auguriamo che questa vicenda possa chiudersi nel migliore dei modi, vorremmo però che la politica avesse una sua linearità… e, in questo caso, non ci sembra proprio che sia così”.

Marianna Triberio