Il Giornale in classe. Avevo fame e mi avete dato da mangiare: gli aiuti degli iblei per l’Ucraina
Sono ormai parte della quotidianità le immagini di distruzione provenienti dall’Ucraina. Il Paese, oggetto di un’operazione militare che perdura da ormai tre mesi, non offre più la garanzia di un futuro ai suoi abitanti. Queste circostanze hanno perciò spinto migliaia di persone a cercare una sorte migliore in Europa, dirigendosi prevalentemente in Polonia, Romania, Ungheria, Moldavia e Slovacchia.
Tuttavia, in molti si sono avventurati ben oltre i paesi strettamente limitrofi, giungendo fino in Spagna, Germania, Paesi Bassi e Italia. Quest’ultima in particolare ha ricevuto oltre 100000 tra uomini, donne e bambini, di cui circa 61000 hanno avanzato richiesta per un permesso di soggiorno. Benché il numero sia irrisorio rispetto ai 2,8 milioni di rifugiati accolti dalla Polonia, non sono venute a mancare le dimostrazioni di solidarietà da parte della popolazione italiana.
In Sicilia, in particolare, una tra le prime province ad attivarsi è stata quella di Ragusa, i cui Comuni di Comiso, Vittoria, Modica e Ragusa si sono adoperati tramite ospitalità diffusa, gestita da enti e associazioni del terzo settore, o tramite sistemazione autonoma, presso amici o parenti dei richiedenti asilo.
Il Comune di Comiso, ad esempio, ha messo a disposizione 200 posti letto presso l’ex base Nato. Ai rifugiati che ne usufruiranno sarà inoltre stipulato un regolare contratto di assunzione per mansioni connesse ad attività di progettazione e sviluppo.
A Modica, invece, un contributo decisivo è stato fornito da volontari quali Andrea Caschetto e Danilo Radenza, che hanno portato rispettivamente in Ucraina e al confine con la Polonia decine di tonnellate di beni di prima necessità.
Ad attivarsi sono state anche la fondazione Iolanda e Francesco Circiù di Pozzallo e numerose parrocchie di tutta la provincia, inclusa quella di San Pio X, affidata a don Franco Ottone. Altra iniziativa degna di encomio è stata quella di numerosi studenti del Liceo Scientifico “E. Fermi”, che hanno effettuato con UNICEF una raccolta fondi in aiuto ai rifugiati.
Al di là della pura solidarietà, il Governo si è mosso per garantire sussidi adeguati tanto ai rifugiati quanto a chi li ospita. A chi ha trovato una sistemazione autonoma, l’Italia erogherà infatti 300 euro al mese, per un massimo di tre mesi.
Altri 150 euro verranno assegnati a genitori e tutori legali di minori. Invece, gli enti e le associazioni coinvolte in prima linea riceveranno un contributo di 33 euro al giorno per ogni profugo da loro accolto.
Articolo firmato da: Giada Casamichele e Bianca Poidomani