Modica, Serafino Amabile Guastella, tutto è concesso? Pd: “Non si può restare in carica dopo cessazione del mandato del Sindaco”


Quando si parla del Museo Ibleo delle Arti e Tradizioni Popolari ‘Serafino Amabile Guastella’ a Modica purtroppo sembra che ci sia sempre qualcosa di poco chiaro. Lo abbiamo detto fin dall’inizio e purtroppo ad oggi non siamo stati smentiti anzi i fatti continuano a darci ragione.

Sin dall’inizio, dalla sua apertura, da quella nomina ‘a vita’, trasformata poi ‘in onoraria’ a Grazia Dormiente, passando da tutta una serie di procedure poco chiare fra cui l’affidamento della gestione ad una società o cooperativa i cui dipendenti, di fatto, sono stati selezionati in sordina con un corso di formazione già fatto dove a selezionare i partecipanti erano stati la stessa amministrazione, e la professoressa Dormiente senza che nessuno abbia inteso informare adeguatamente la città ed i potenziali interessati che nei fatti erano diventati automaticamente anche i futuri operatori del Museo.

Ma non si sono fermati a questo.

Abbiamo appreso che lo scorso 27 maggio a Palazzo dei Mercedari, sede del Museo in questione, si è insediato, con tanto di cerimonia, alla presenza del Direttore Onorario, prof.ssa Grazia Dormiente, il Comitato Scientifico composto dal prof. Federico Guastella, dalla prof.ssa Marina Castiglione e dal dott. Alessandro D’Amato. Presidente l’arch. Alessandro Ferrara ex Sovrintendete ai Beni Culturali di Ragusa.

Manca ancora un componente che dovrà essere individuato dall’Amministrazione comunale di Modica. Un insediamento che si poteva evitare, visto che manca il rappresentante del Comune di Modica.

Su questo punto ci sarebbero molte cose da dire e qualcuna la diciamo. Quando tempo fa ci fu la polemica della nomina a vita della prof.ssa Dormiente, il sindaco, per rimediare all’errore con determina n.1727 del 03.06.2021, come si legge al punto 1, aveva conferito l’incarico alla prof.ssa Dormiente “limitatamente al primo anno di apertura”.

Questo vuol dire che il 3 giugno scorso l’incarico è scaduto e quindi nei fatti, ad oggi, la Prof.ssa, non sarebbe più il Direttore del Museo. Questo vuol dire che ha provveduto alla nomina dei componenti del Comitato Scientifico, fatta il 27 maggio, ad una settimana dallo scadere del mandato. Perché dopo un anno tutta questa fretta? Non sarebbe stato meglio, per una questione di correttezza e opportunità politica, attendere l’arrivo del Commissario, o magari anche l’insediamento della nuova amministrazione per procedere?  

Ma forse c’è qualcosa che ci sfugge. Perché sempre in quella stessa determina a quello stesso punto la dicitura continua con una espressione che lascia ampia interpretazione e che citiamo testualmente: “limitatamente al primo anno di riapertura del Museo e comunque non oltre la copertura della figura di Direttore che il Comune di Modica istituirà nel proprio organico”.

Questo vorrebbe dire che, in effetti, la prof.ssa Dormiente potrebbe rimanere in carica fin quando non si procede alla nomina del nuovo Direttore.

Un bell’escamotage per farla rimanere al suo posto per più di un anno ma ecco che qui subentra il Comunicato del Pd che cita “L’art. 6, comma 3, della L.R. 30/2000, che dispone che “le nomine fiduciarie demandata ai Sindaci…decadono nel momento della cessazione del mandato del Sindaco…” Deve ritenersi, come del resto ha chiarito il C.G.A di Palermo, che la cessazione del mandato del Sindaco “travolge tutte le nomine di rappresentanti del comune presso altri enti effettuate dallo stesso durante il mandato elettivo

Insomma nell’uno o nell’altro modo la nomina della Dormiente è destinata a decadere? Questo non si sà e dipende dalle interpretazioni che verranno date alla determina del Sindaco.

Ed in realtà non solo la sua perché ci sono anche altri enti per cui vale lo stesso procedimento ma come giustamente continua nella sua nota il Pd “A Modica, e non poteva essere altrimenti, si continua sulla falsa riga dell’età Ignaziana ove la legittimità degli atti pubblici non era subordinata alle leggi dello Stato ma al supremo giudizio discrezionale del sindaco stesso, oggi dimissionario sulla carta ma stabilmente al comando nella realtà. Vorremmo rivolgerci al segretario comunale del civico consenso, conclude il Pd nella nota, affinché congeli in autotutela le siffatte nomine, e la carica del presidente onorario, affinché non sia chiarito a norma di legge il perdurare della loro legittimità. Ovviamente vorremmo, ma preferiamo rivolgerci al nuovo commissario, dott.ssa Ficano, non fosse altro perché proviene da un ambiente estraneo, decontaminato e fuori dal contesto abbatiano, con la nutrita speranza che la normalità, e il rispetto della normativa, torni ad essere di moda in questa città”.

Lo speriamo tutti, speriamo di non assistere più allo spettacolo del burattinaio che continua a manovrare i suoi burattini e si ritorni a pensare ed agire con più sensibilità e rispetto istituzionale. La nomina del Comitato Scientifico, si poteva evitare, non c’èra nessuna scadenza da rispettare, ma bisognava portare rispetto ad una istituzione, il Comune di Modica, azionista di riferimento assieme alla Regione del Museo Ibleo delle Arti e Tradizioni Popolari.

Detto questo ritornano ad essere attuali le parole del Sen. Scivoletto che nei giorni successivi all’inaugurazione del Museo aveva lanciato un j’accuse contro l’allora sindaco Ignazio Abbate e la stessa Dormiente.

Le riportiamo perché, purtroppo, restano di grande attualità. “Avete infangato il glorioso Museo Ibleo delle Arti e delle Tradizioni Popolari “Serafino Amabile Guastella” trasformando la sua riapertura in un affare sostanzialmente privato, basato su uno scambio di incarichi personali (nomine, poteri decisionali, pubblicazione di libri) e di assunzioni clientelari, a partire dal cerchio magico dei “formati nella clandestinità”; avete offuscato uno dei nostri gioielli più preziosi, che non è vostro, ma è patrimonio dell’intera Comunità cittadina, allestendo nell’ombra un “Museo degli orrori amministrativi” che avranno di certo gravi conseguenze”.

Speriamo che questo “Museo degli orrori amministrativi” possa chiudere una volta per sempre, con queste sotterfugi e diventi invece un luogo utile a conservare gli usi, le tradizioni e le consuetudini della nostra terra.

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