Vaccino, sindaco furbetto a Corleone “domani mi dimetto”
CORLEONE – La lotta ai furbetti dei vaccini prosegue a tutto spiano. Una situazione sicuramente non piacevole, a maggior ragione quando si scopre che i furbetti fanno parte dell’amministrazione comunale, nello specifico il sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, e alcuni membri della sua giunta.
A far emergere l’irregolarità sono stati i carabinieri dei Nas che hanno segnalato alla Procura di Termini Imerese i soggetti che si sono sottoposti al vaccino anti Covid pur non rientrando nelle categorie a rischio e tra questi c’era proprio il primo cittadino del piccolo comune a pochi chilometri da Palermo.
“C’è tanta amarezza – dice Nicolosi, ai microfoni dell’Italpress -. Non avrei dovuto farlo, ma non perchè non lo ritenevo utile per un sindaco che ha tante incombenze da assolvere. A mio avviso c’è una carenza nel provvedimento governativo. I sindaci andavano indicati subito come categorie da proteggere prioritariamente con gli operatori sanitari perchè hanno incombenze incredibili, a maggior ragione quando c’è un’epidemia in corso. Devono provvedere a tutto per tenere in vita e aperto il comune, quando c’è più del 50% del personale in Smart working”.
Una situazione che naturalmente ha acceso un’aspra polemica attorno a Nicolosi: “C’è chi ritiene che questa cosa non sia corretta, malgrado io sia vicino alla soglia dell’età (ha 79 anni, ndr) che consente di fare il vaccino – spiega Nicolosi -. Ho sentito l’obbligo di farlo anche perchè me lo suggerivano i miei collaboratori che mi dicevano ‘lei deve farlo per noi, non per leì. Chiedo scusa a tutti coloro che pensano che questa cosa non andava fatta e annuncio le mie dimissioni”.
Dimissioni che arriveranno nello specifico domani alle 10.30: “Un sindaco, a maggior ragione di Corleone che è una vetrina, non può avere nessuna macchia. Mi dimetto e chiedo nuovamente scusa, ma ripeto non l’ho fatto per tutelare la mia salute ma per un dovere civico che avvertivo di dover essere sano per riuscire a far fronte a tutti i bisogni”, sottolinea il primo cittadino di Corleone.
Infine, Nicolosi lancia un appello al Governo regionale che aveva avuto modo di sentire proprio prima che si vaccinasse (a febbraio): “Avevo scritto una lettera più di un mese fa al presidente Musumeci e all’assessore Razza, dicendo che era sbagliato non vaccinare i sindaci. Perchè se un sindaco viene contagiato significa che deve stare 30-40 giorni fuori da Comune, sarebbe come disertare la trincea mentre c’è l’emergenza. Adesso in tal senso da quel che so si sta muovendo anche l’Anci. Speriamo adesso a Corleone possa arrivare qualcuno più bravo di me”.
(ITALPRESS).