C’è una polemica che sta facendo parecchio discutere in questi giorni a Vittoria.

Il sindaco Ciccio Aiello ha impedito al consigliere Vinciguerra di celebrare il matrimonio civile di un amico che aveva fatto regolare richiesta al primo cittadino.

Considerando il fatto che a celebrare un matrimonio civile può essere qualsiasi cittadino munito dei diritti elettorali a maggior ragione un consigliere comunale. Immaginate cosa possa avere scatenato questo rifiuto da parte del sindaco.

Una questione che inizialmente avevamo deciso di non trattare perché convinti fortemente che alla base dovesse esserci una motivazione seria, perché non pensavamo fosse possibile che il rifiuto fosse basato esclusivamente su questioni di ripicche personali.

Almeno fino ad oggi quando lo stesso Vinciguerra sul suo profilo ha pubblicato l’atto, che riportiamo qui sotto, con cui il primo cittadino a distanza di pochi giorni dall’aver negato a due giovani il piacere di farsi spostare da un amico di vecchia data, abbia invece autorizzato, un semplice cittadino a celebrare il matrimonio di un amico.

Stesso identico caso solo che questa volta non c’era di mezzo il consigliere Vinciguerra che tutti sanno non essere propriamente nelle grazie del sindaco di Vittoria Aiello, solo ed esclusivamente perché svolge il suo ruolo ovvero quello di opposizione. 

Il consigliere Vinciguerra ha reso noto che interesserà il Prefetto perché “Anche se l’episodio in sé può sembrare di poco conto in realtà dimostra, come dichiara Vinciguerra, uno spregio assoluto delle dinamiche democratiche e dei diritti civili dei cittadini”.

In effetti crediamo che sia necessario un controllo da parte delle autorità su questi sindaci padroni che nel momento in cui siedono a Palazzo di città sono convinti di poter amministrare la città come se fosse ‘casa loro’ o meglio dire ‘cosa loro’, ma la legge è legge e se non ci sono motivi reali non si può impedire ad un consigliere di sposare un amico, almeno che non ti chiami Don Abbondio e sei minacciato dai bravi.