Inviare entro domani i calendari e il format che si vogliono adottare per la ripartenza del campionato di Eccellenza di calcio. È quanto richiesto dalla Lega Nazionale Dilettanti ai Comitati Regionali per far ripartire i campionati che il CONI dovrà inserire tra i tornei di interesse nazionale.

Da Roma hanno una certa “fretta”,ma molte società siciliane non vorrebbero riprendere perchè non condividono il format che si vorrebbe attuare (disputa solo del girone di andata e poi play off per la promozione in serie D).

Un format che non piace alla maggioranza delle società, molte delle quali, non avendo forze economiche (forse nemmeno per ripartire) sarebbero tagliate fuori in partenza dalla lotta promozione e la loro diventerebbe una semplice comparsa dal momento che si è deciso di bloccare le retrocessioni. Il rischio concreto, dunque, è quello di vedere scendere in campo molte squadre con la formazione “juniores” solo per non vedersi bloccate per due stagioni la possibilità di ripescaggio. Se a questo, aggiungiamo anche il fatto che non c’è l’obbligatorietà alla partecipazione al campionato, il rischio di “falsare” una stagione già di per se molto travagliata diventa molto alto.

La FIGC ha fretta di ricominciare e allo stesso tempo chiede ai Comitati Regionali di garantire un numero minimo di squadre per assicurare la regolarità del campionato, ma in Sicilia, dove con trentadue squadre iscritte si garantivano due gironi, si rischia di non riuscire a formarne uno completo e questo aumenterebbe ulteriolmente i costi di gestione dal momento che ci sarebbero trasferte molto più lunghe.

In provincia di Ragusa, le tre squadre di Eccellenza sono Ragusa, Virtus Ispica e Santa Croce. Le prime due, seppur con tante perplessità sono disposte a ripartire, mentre il Santa Croce preferirebbe ricominciare a settembre con la nuova stagione, ma solo se ci saranno le condizioni ideali per giocare in sicurezza.