Modica, Info Point : “Porta chiusa visita fatta!” Resta l’incognita su chi lo gestirà senza soldi
Parola d’ordine: inaugurare in pompa magna e poi chiudere. È quello che è accaduto con l’Info Point turistico di Modica, il cui taglio del nastro, lo ricordiamo, è avvenuto il primo maggio scorso a ridosso delle elezioni regionali e prima di dimissioni in pompa magna dell’ex sindaco di Modica.
L’info point, intitolato al giornalista Giorgio Buscema, dopo aver funzionato più o meno bene, è stato chiuso proprio a ridosso delle feste, lasciando la città senza un punto di riferimento per i numerosi turisti che hanno scelto Modica per le vacanze di Natale.
Il perché il “punto” sia rimasto chiuso resta un mistero. Forse per carenza di personale, visto che ad oggi è stato gestito dal Comune.
Ma pare che a breve sarà un’associazione culturale a prendere in mano le sorti della struttura dopo aver partecipato e vinto il bando indetto dal Comune che è scaduto ad ottobre. Un bando che pone delle condizioni che in effetti lasciano alquanto perplessi e di cui torneremo a parlare.
Infatti la gestione dell’Info Point dovrebbe essere fatta a titolo gratuito, salvo lasciare la possibilità di poter svolgere al suo interno la vendita di libri o souvenir, ma non solo si potrà anche stabilire di far pagare l’uso dei bagni. All’interno dell’info Point potrà avvenire la vendita ad esempio di souvenir, di guide, libri e quant’altro purchè si disponga delle opportune autrorizzazioni amministrative.
Eppure sembra strano che un bando in cui c’è di mezzo il Gal Terra Barocca non preveda fondi per il personale, forse sono stati tutti investititi per pagare profumatamente l’articolato organigramma che gestisce il Gal? Dal direttore al responsabile amministrativo, per passare dal responsabile della comunicazione e così via? Ma questa è un’altra storia di cui ci occuperemo.
Tornando all’Info Point ci chiediamo come mai viene realizzata una struttura simile, inaugurata in pompa magna e poi non si hanno i soldi per gestirla? Ricordiamo che l’nfo point di Modica, così come quelli di Ragusa, Scicli, Santa Croce ed Ispica, i cinque comuni che fanno parte del Gal Terra Barocca,è stato realizzato con fondi europei attraverso la Sottomisura 7.5 – “Sostegno a investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricreative, informazioni turistiche e infrastrutture turistiche su piccola scala”.
Sembra assurdo pensare che tale investimento prevedeva solo la realizzazione della struttura senza la necessità di qualcuno che materialmente la facesse funzionare. E per qualcuno si intendono figure professionali esperti in attività turistiche, che conoscano le lingue, che conoscano il territorio e che abbiano tutte le caratteristiche per svolgere questo importante ruolo e non, come accaduto fino adesso, qualcuno che abbia solo garantito l’apertura e la chiusura della struttura.
Non solo, come si può pensare di affidare una struttura così importante, che dovrebbe rappresentare l’interfaccia tra i turisti e la città, ad un’associazione culturale che fra l’altro lo ribadiamo dovrebbe gestirla in maniera gratuita? Senza garantire, rinunciando in partenza, ad un salario minimo per gli operatori dello sportello.
Il Comune infatti da quello che recita il bando metterà a disposizione solo la struttura ma tutto il resto sarà a carico del gestore. Ma con quali soldi? Perché ad esempio non destinare i provenenti della tassa di soggiorno per finanziare un’attività che ricordiamo, quando è stata inaugurata, è stata presentata come il raggiungimento di un obiettivo importante per la città.
Insomma, una scatola vuota come quando si riceve un regalo con una bellissima confezione ma che non ha alcun contenuto.
Diciamo che l’Info point è un po’ il simbolo della politica che si è fatta in questi anni a Modica: una politica di facciata che si è occupata più della forma che della sostanza. Ma a quanto pare, è giusto dirlo, a molti modicani tutto questo sta bene. E allora che tenessero chiuso anche l’Info Point magari con una bella scritta tutta siciliana: “Potta ciusa visita fatta!”. Intanto vediamo come andrà a finire.
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