A chi è stato intitolato e perchè l’IPS “Principi Grimaldi”, già istituto Agrario “Clemente Grimaldi”?
Sin dal tempo degli studi presso il Liceo Scientifico, che aveva ed ha ancora sede alle spalle di quella che era ed è ancora la sede del vecchio “Istituto Agrario Clemente Grimaldi”, oggi IPS “Principi Grimaldi”, conoscevo l’istituto come quello dedicato nel titolo al “re” dell’Agronomia locale e nazionale, il nobile dei baroni di Calamezzana dr. Clemente Grimaldi, colui che sconfisse, attraverso gli studi e esperimenti effettuati presso il suo orto botanico di “Cipolluzze”, la fillossera e ci permette oggi, come al resto del mondo, di poter bere vino e gustare uva di ogni specie.
Dopo anni di lontananza dal territorio modicano al mio ritorno trovo che l’Istituto Professionale “Agrario” Clemente Grimaldi, ha assunto dal 1995 il titolo di Istituto Professionale di Stato Principi Grimaldi.
Da molto tempo è stato il mio cruccio capire perché è stato ri-denominato questo istituto professionale sostituendone il titolo precedente, attribuito al famoso concittadino e agronomo di fama mondiale, titolo che non altrimenti poteva essere ed è più appropriato ancora oggi, rispetto a quello attuale.
Altresì in passato avrei anche voluto capire chi e perché ha voluto sostituire il titolo dedicato a Clemente Grimaldi con quello di “Principi Grimaldi”, ma oggi sinceramente la cosa non mi tange più di tanto, se non per il fatto che per troppa arroganza intellettuale si è fatto un ulteriore sgarbo ad una Città che meriterebbe di più e che invece cittadini (alcuni) e istituzioni (alcune) sottraggono, colposamente o dolosamente quell’aurea di correttezza, trasparenza e intelligenza che dovrebbe distinguere la stessa società modicana.
Oggi invece mi interessa capire, ma solo a livello speculativo personale, a cosa invece si fa riferimento nel titolo attribuito all’istituto e quale percorso storico -culturale ed eventualmente genealogico-famigliare è stato utilizzato per giungere a tale attribuzione, che ritengo in ogni caso fallace e riduttiva del valore stesso della storia didattica e territoriale dell’istituto a prescindere.
Andiamo per ordine; se l’intento era quello di riproporre il titolo di Clemente Grimaldi ed eventualmente del ramo della sua famiglia, si è presa una cantonata madornale in quanto sia Clemente che il fratello Giovan Pietro erano gli ultimi discendenti maschi a Modica del 2° ramo detto “dei baroni di Calamezzana”, titolo che nel 1903 venne riconosciuto ufficialmente a Federico, barone di Calamezzana, cugino di II grado di Clemente e Giovan Pietro; oggi il titolo di barone di Calamezzana risulta estinto in quanto l’ultimo nipote di Federico, il baronello di Calamezzana non lasciò eredi maschi. Pertanto, se il riferimento fosse stato al titolo nobiliare di Clemente ed eventualmente di Giovan Pietro, l’Istituto avrebbe dovuto titolarsi dei Nobili dei baroni di Calamezzana, o semplicemente dei nobili dei baroni Grimaldi.
Nel caso in cui invece il titolo avesse voluto indicare effettivamente quello principesco dei Grimaldi a Modica, ma non si capirebbe il motivo di fondo e il collegamento all’Istituto e alle materie insegnate ancora oggi, bisognerebbe ricollegarsi al primo ramo dei Grimaldi modicani e cioè a Carlo e Enrico, che peraltro, rispetto al loro primogenito del ramo, don Francesco, erano fratelli ma che dal momento che lo stesso assunse il titolo di barone di Calamezzana per il matrimonio avvenuto con Agnese Arezzo nel 1693, si distacco dal primo ramo e visse una vita genealogica e storica autonoma.
Carlo ed Enrico, a loro volta, che sicuramente non furono dediti all’agricoltura ed alle materie tecniche e manuali, furono si principi, Carlo dopo il 1678 e Enrico nel 1694/1703, ma solo sul cognome, ed esclusivamente a titolo personale e non ereditario, per cui detto titolo con la loro morte si estinse, seppur il figlio Grimaldo e il nipote Michele di Enrico, continuarono, impropriamente, ad essere indicati come “Principi”.
Pertanto è improbabile che coloro i quali negli anni 90 del secolo scorso hanno operato il cambiamento di denominazione dell’Istituto, abbiano voluto fare riferimento nel titolo a questi due esponenti della prima ora della famiglia Grimaldi di Modica. Desidero evidenziare che Carlo ed Enrico, come Francesco erano pronipoti di quell’Agostino, cittadino spagnolo, arrivato da Medina del Campo nel 1564 passando per Palermo, Sortino (SR) e Siracusa.
Terza ipotesi. Se invece si fosse voluto indicare effettivamente un titolo principesco per l’Istituto, occorre capire perché gli artefici abbiano voluto intitolare un istituto modicano ad una famiglia che da fine Seicento si trova nel territorio della provincia di Catania e quindi nella stessa Catania, dove da secoli abitano ed operano disgiuntamente dai predetti rami modicani.
Nel 1900 ad Antonino, figlio di Enrico e nipote di Antonino, dimorante a Catania viene riconosciuto il titolo di Principe sul cognome, oltre quello di barone di Serravalle, Xiruni, Delia e signore di Randello o San Giovanni e nel 1901 di Barone del Bosco.
Questi titoli venivano riconosciuti anche ai discendenti, i figli Enrico e Salvatore.
Questo risulta essere il primo ramo in assoluto dei Grimaldi modicani che con Giovanni, figlio primogenito di Enrico si sposta prima a Mineo e quindi a Catania, portandosi al seguito tutti i titoli baronali, e non principeschi del padre Enrico.
Non posso credere che i responsabili di allora della ri-denominazione dell’Istituto volessero fare riferimento a questo ramo, peraltro il principale, il primo, diretto e ultragenito.
Per sgombrare ogni possibile altra tesi sarebbe bene conoscere allora quale fu l’iter filologico, genealogico e amministrativo che permise la costituzione dell’attuale titolo dell’Istituto, così almeno da capirne gli errori e poter, laddove possibile amministrativamente correggerli.
Carmelo Cataldi