La Virginia ha abolito la pena di morte, un gesto di civiltà
La Virginia ha definitivamente abolito la pena di morte. La legge a cui il parlamento aveva dato il via libera a Febbraio, pochi giorni fa ha ricevuto la firma definitiva da parte del governatore Ralph Northam.
La Virginia è il secondo stato per record di esecuzioni capitali negli Stati Uniti ed ha il record negativo di avere eseguito 1400 esecuzioni capitali dalla sua fondazione. Adesso, finalmente è stata chiusa per sempre la camera della morte nel penitenziario di Greensville, un gesto di progresso, civiltà e rispetto dei diritti umani.
E’ stata una lunga battaglia quella che per anni i democratici della Virginia hanno portato avanti.Ieri il governatore Ralph Northam, nel corso di una cerimonia nel centro di Greensville dove 102 persone sono state messe a morte, ha scritto la parola fine firmando la legge che abolisce la pena capitale. La Virginia diventa così il primo Stato del Sud e il 23.mo a bandire questa pratica, mentre altri tre Stati hanno in vigore delle moratorie.
Una pena applicata in modo sproporzionato
Dai tempi in cui era una colonia, in Virginia sono state 1400 le esecuzioni. Dal 1976, quando la Corte Suprema ha reintegrato la pena di morte, 113 persone sono state uccise, un triste primato superato solo dal Texas. Solo due uomini restano nel braccio della morte della Virginia, le loro sentenze saranno ora convertite in ergastolo senza condizionale. “Non c’è posto oggi per la pena di morte in questo Commonwealth, nel Sud o in questa nazione”, ha detto il governatore, per il quale la pena capitale è stata applicata in modo sproporzionato a persone di colore, con handicap mentali e di bassa estrazione sociale a causa anche di un sistema giudiziario difettoso. Sono 170, in 48 anni, i detenuti rilasciati dal braccio della morte dopo la scoperta della loro innocenza come Earl Washington Jr – ha raccontato Northam – 17 anni di prigione, a 9 giorni dall’esecuzione riconosciuto non colpevole.