L’edizione 2023 della Festa di San Giorgio si chiude con una parola: partecipazione! Perché ieri come non mai Modica è stata avvolta dall’abbraccio di una folla immensa di modicani e non solo che non hanno voluto mancare alla festa più popolare della città.

Quella che riesce ancora a coinvolgere tutti dai più grandi ai più piccoli. Perché al di là di ogni considerazione San Giorgio è nel cuore dei modicani il patrono della città.

Tutto ha avuto inizio all’incirca alle 16:30 con la famosa e sempre più suggestiva uscita del Santo dal Duomo di San Giorgio e già da quel momento ci si è resi conto dalla grandissima partecipazione di pubblico.

I portatori hanno davvero fatto uno sforzo sovraumano non solo per percorrere i km di strada fino a notte fonda ma anche per cercare di farsi spazio in mezzo alla folla umana.

Certamente la presenza di così tanta gente ha contribuito ad allungare i tempi della festa. Un grandissimo lavoro è stato fatto da tutta l’organizzazione e da tutti i portatori dai più anziani ai più giovani, uomini e donne che hanno contribuito a formare quel cordone umano che ha permesso alla gente di vedere la festa in sicurezza e ai portatori di muoversi con più agilità. Il percorso compiuto è stato sempre lo stesso ma come ogni anno si sono aggiunte delle tappe improvvisate dai devoti che attendono il passaggio del Santo Cavaliere e preparano omaggi floreali ma non solo.

Suggestiva la ballata del Simulacro che viene fatta sulle tradizionali note di The King del compositore Archibald Mizzi che coinvolge tutto il pubblico che viene trascinato da questa musica e si ritrova a cantare e ballare insieme ai portatori.

E a proposito di bande un’altra novità di quest’anno è stata la presenza di quattro bande musicali con la direzione artistico-musicale della Banda Città di Modica ‘Belluardo-Risadelli’, nella fattispecie del Maestro Corrado Civello.  Oltre quindi alle bande cittadine: “Belluardo-Risadelli” e “Civica Filarmonica di Modica” che a metà processione si sono passate il testimone lasciando l’una il posto all’altra dietro al Simulacro, le altre bande ospiti sono state l’associazione Musicale A.P.S. Maestro Ottavio Penna città di Scicli e l’associazione Musicale Arturo Toscanini Corpo Bandistico Città di Ispica che si sono esibite una dietro al Busto di San Giorgio e l’altra davanti al Simulacro.

Poi le tappe quelle più attese, come la Società Carlo Papa in Piazza San Teresa, l’Oratorio dei Salesiani, il Pizzo, e poi giù nella parte bassa della città dove dall’anno scorso in particolare  tifosi del Modica Calcio attendono nel quartiere della Vignazza il passaggio del Simulacro con fuochi d’artificio e grande entusiasmo.

E poi l’omaggio a Santa Maria dove sono ancora esposti i simulacri della Madonna Vasa Vasa e del Cristo Risorto per finire a San Pietro dove in segno di ritrovata pace e armonia, il Duomo ha fatto trovare il portone aperto e la comunità ha anche preparato un piccolo omaggio con dei fuochi pirotecnici. Ma il Santo Cavaliere ha soltanto sostato ai piedi di San Pietro, non è entrato dentro la Chiesa, la giustificazione ufficiale è che ci sono tante scale ma in fondo sappiamo che i Cavaddari (Sangiurgiari) resteranno sempre fedeli alla tradizione che li vuole contrapposti ai Tignusi (Sampitrari).

E poi intorno all’una di notte il rientro del simulacro accolto ancora da una folla immane e dallo spettacolo pirotecnico della ditta Pyro Giò di Scicli.

Infine i tradizionali gira all’interno della chiesa che hanno decretato la fine dei festeggiamenti con i portatori esausti ma soddisfatti della riuscita dell’edizione 2023 della festa che passerà certamente alla storia.