Sit-in “Cedesi attività” a Pozzallo, non basta il ristoro, risarcire il danno e subito
Pozzallo – Sono stati oltre un centinaio, provenienti da diverse province siciliane, i partecipanti al sit-in “Cedesi attività” che organizzato da “Mio Sicilia” si è tenuto stamattina davanti al porto di Pozzallo.
La manifestazione è stata sostenuta da “Confimprese Iblee”, da “AFI” (Associazione Italiana Fotografi), da “Giovani Start Up”, da “Cori” (Comitato Ristoratori) e dal mondo dell’Agricoltura, mentre tra le forze politiche erano presenti Italexit con il suo coordinatore provinciale Emanuele Cavallo e Vox Italia.
Prima dell’inizio della kermesse in un noto ristorante di Marina di Ragusa è avvenuta la presentazione dell’Associazione “Mio Italia” della provincia di Ragusa.
I rappresentanti delle varie associazioni presenti si sono succeduti sul palco con lo scopo di rivendicare il loro diritto al lavoro e allo stesso denunciare le irrazionalità delle misure restrittive che hanno subito durante questo lungo periodo di pandemia.
Misure che a molti sono sembrate più punitive, che restrittive e di funzionalità alla prevenzione del contagio del covid-19. In questo anno di emergenza pandemica, infatti, nonostante tutte attività ritenute “non essenziali” siano rimaste con le saracinesche abbassate, la curva dei contagi è rimasta alta.
Questo, conferma e dimostra che il problema non è attribuibile agli esercizi commerciali e ancor meno a ristoranti, palestre, cinema, teatri e tutte le attività che garantiscono la sussistenza agli operatori e all’indotto che rappresentano lo strumento per le relazioni sociali.
L’iniziativa si è chiusa con l’intervento del presidente nazionale di “Mio Italia” Paolo Bianchini, che dal palco di Pozzallo ha annunciato la battaglia che si pone come obiettivo il riconoscimento immediato dei ristori e il contestuale risarcimento dei danni provocati da scelte che visto quanto sta succedendo possono essere giudicate sbagliate.
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