Sorgeranno in provincia i “Pronto Soccorso” privati? Per il Direttore Sanitario Piero Bonomo: “Succederà presto”
In Italia accade anche questo: nascono i primi pronto soccorso privati. È successo a Bergamo Policlinico San Marco di Zingonia ma prima o poi il rischio è che accadrà da per tutto con gravi conseguenze ovviamente per gli utenti che saranno costretti a pagare per usufruire delle prestazioni dei medici.
Esiste infatti un vero e proprio tariffario che va da un minino di 33€ per una medicazione semplice fino a prestazioni da 400€.
Un modo per sopperire all’inefficienze della sanità pubblica che però crea inevitabilmente una disparità di trattamento tra pazienti che diventano “di serie A” e “di serie B” a seconda della loro disponibilità economica.
Il caso, com’era prevedibile, ha suscitato molte polemiche ma soprattutto ha riaperto una ferita che sembra non rimarginarsi mai, legata alle difficoltà che stanno vivendo i Pronto Soccorso che sono saturi e non riescono a sopperire alle richieste degli utenti sia per il numero sempre più esiguo di medici disposti a lavorare nelle strutture pubbliche ma anche per una serie di inefficienze organizzative e funzionali.
Situazioni che abbiamo denunciato ormai troppe volte e che non vedono una soluzione e la spiegazione è che forse c’è un piano mirato che vuole dare sempre più potere alle strutture private affossando definitivamente quelle pubbliche.
“Presto anche da noi ci saranno queste strutture private, è solo questione di tempo- dichiara il Direttore Sanitario dell’Ospedale Maggiore di Modica Piero Bonomo da noi contattato– Occorre però sottolineare che i pronto soccorso privati possono intervenire solo in alcuni casi non gravi, quindi, andrebbero a snellire i codici bianchi o verdi che spesso sono quelli che maggiormente affollano gli ospedali come abbiamo più volte ribadito. Bisogna sottolineare fra l’altro che in molte zone d’Italia in caso di codice bianco e di non ricovero, il pagamento di un ticket dal costo variabile è previsto dalla legge anche per chi si fa visitare in un ospedale pubblico mentre in Sicilia questo ancora non succede”
Il Pronto Soccorso quindi invece di rimanere l’ultimo presidio di civiltà e di uguaglianza, invece di essere migliorato viene privatizzato. Ma non si può pensare di scimmiottare il modello americano dove ricordiamo che chi non ha un’assicurazione sanitaria non può farsi curare.
La beffa è che i nostri politici che dovrebbero difendere la sanità pubblica e cercare di garantire a tutti gli stessi servizi sono i primi che quando hanno bisogno di cure si rivolgono alla sanità privata e allora dove ci porterà tutto questo? Arriveremo veramente al punto di morire se non avremmo possibilità economiche per curarci?
Intanto a proposito di strutture che avrebbero potuto alleggerire il carico del pronto soccorso, sembra sfumare anche l’ultima occasione di vedere realizzata a Modica la Casa di Comunità che aveva lo scopo di garantire maggiore assistenza ai cittadini erogando oltre ai servizi di assistenza primaria, le attività specialistiche e la diagnostica di base.
Su questo argomento abbiamo chiesto sempre al Direttore Sanitario Piero Bonomo rassicurazioni ma non ha potuto darcene: “Aspettiamo indicazioni ufficiali. Le uniche notizie le abbiamo apprese dalla stampa quindi non posso ne confermare né smentire alcuna notizia”
Ma in fondo, ci chiediamo, perché si dovrebbe investire in una struttura che potrebbe garantire gratuitamente ai cittadini alcuni importanti servizi sanitari quando invece gli stessi servizi si possono fare pagare e anche a caro prezzo?
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