In attesa di segnali concreti da parte del Governo centrale che continua a parlare di strategie, Pozzallo cerca di barcamenarsi tra mille difficoltà per cercare di dare una sistemazione dignitosa agli oltre 1.400 migranti arrivati nel giro di poche ore al Porto.

Attualmente sono presenti 1.000 persone all’hotspot del Porto, 300 nel centro di accoglienza di Cifali dove sono stati portati tutti i minori non accompagnati, 169 si trovano nel centro di accoglienza di Modica.

Nelle prossime ore 300 migranti, di concerto con la Prefettura di Ragusa, saranno trasferiti dall’hotspot di Pozzallo alla Palestra del campo sportivo, messa a disposizione dal Comune.

Una situazione difficilissima, se si pensa che nelle prossime ore potrebbero arrivare ancora altri disperati. Già ieri il primo cittadino pozzallese, sempre disposto all’accoglienza, aveva accusato il Governo di brancolare nel buio, senza nessuna strategia e soluzione al problema su come affrontare l’accoglienza e la collocazione dei migranti in tutto il territorio nazionale.

“Più di invocare l’Europa, che sicuramente ha già pesanti responsabilità e proclamare l’ennesimo giro di vite nei confronti dei migranti, occorre una maggiore organizzazione nell’accoglienza e nella distribuzione dei migranti” ha invocato Ammatuna.

Ma dal Governo, nessun segnale, nemmeno una parola di vicinanza!

In queste ore qualcuno ha avanzato anche l’ipotesi di aprire all’accoglienza dei migranti anche l’ex base Nato di Comiso che in passato ha dato ospitalità ai profughi provenienti dal Kosovo e che lo scorso anno si era detta disponibile anche ad ospitare i profughi ucraini. Ma la soluzione non sarebbe così immediata come qualcuno potrebbe pensare