E’ stata dedicata esclusivamente al controesame del Tenente Colonnello Romano, dei RIS di Messina l’udienza di ieri mattina nell’ambito del processo per l’omicidio del cuoco modicano 57enne Peppe Lucifora, ucciso il 10 novembre del 2019 nel quartiere Dente a Modica.

Si è trattato di un rito camerale, consistente in un procedimento che, rispondendo alle esigenze di celerità e di riservatezza, non si svolge in presenza del pubblico, ma alla sola ed eventuale presenza della parti e dei difensori.

Non è bastato il tempo per ascoltare anche il Generale Garofano, consulente di parte, che tornerà in aula il prossimo 9 ottobre per un primo esame e poi il 22 novembre.

I Ris, lo ricordiamo, erano tornati a marzo nell’abitazione di largo XI febbraio per nuovi rilievi scientifici, dopo che il processo era stato riaperto e dopo l’assoluzione in primo grado dell’ex carabiniere Davide Corallo, unico imputato.

Sia la Procura di Ragusa, che il legale di parte civile della famiglia Lucifora, l’avvocato Ignazio Galfo, si erano immediatamente appellati contro l’assoluzione.

Gli uomini del reparto investigazioni scientifiche di Messina, con il tenente colonnello Carlo Romano, avevano fatto nuovi rilievi insieme ai Ris dei Carabinieri di Roma, e con il generale in congedo Luciano Garofano, consulente della difesa.

Gli ulteriori approfondimenti si sarebbero concentrati nella ricerca di nuove tracce di DNA di Corallo in giro per la casa di Lucifora, oltre a quelli presenti nello scarico del lavandino del bagno.

Romano era stato già ascoltato a luglio, e ieri è stata la volta, come dicevamo, del controesame da parte della difesa.

La difesa dell’ex carabiniere, che ha ammesso di avere avuto una relazione con il cuoco modicano e di avere frequentato l’ultima volta il 24 ottobre la casa di Lucifora, ha sempre puntato sul fatto che non è possibile determinare l’arco temporale in cui le tracce biologiche sono state lasciate.

Non sappiamo però cosa sia stato scoperto di nuovo tra le mura di quella casa dove il delitto è stato consumato e dove Lucifora è stato stretto alla gola fino a morire soffocato.

Il prossimo appuntamento in aula è il 9 ottobre, ma una cosa è certa il caso è ancora tutt’altro che chiuso.